L'isola greca di Samos (nella foto satellitare) dista meno di un miglio dalle coste turche ed è diventata il nuovo obiettivo dei disperati immigranti clandestini. Mentre i flussi di migranti in cerca di Europa sono in calo sia alle Canarie che a Lampedusa, nelle isole greche dell'Egeo il fenomeno è in netta crescita. Samos e le vicine Lesbos e Chios hanno registrato nel 2007 undicimila sbarchi, il 275% più dell'anno precedente. I clandestini provengono per la maggior parte da Iraq, Afghanistan, Somalia, Libano, Eritrea e Palestina e arrivano generalmente remando su dei canotti gonfiabili. La tariffa che pagano ai trafficanti è attorno ai 600 Euro.
Samos, centro turistico di 35.000 abitanti noto come terra natale di Pitagora, sta cercando di attrezzarsi. Il 1 dicembre scorso è stato inaugurato un nuovo centro profughi costato al governo greco due milioni e mezzo di Euro. Come facciamo noi nei confronti dei governi nordafricani, i Greci accusano la Turchia di non sorvegliare a dovere la frontiera.
Si può cercare l'Europa anche nell'Oceano Indiano dove migliaia di clandestini lasciano la Repubblica Islamica delle Comore per raggiungere la colonia francese di Mayotte. Quando le Comore dichiararono l'indipendenza l'isola di Mayotte preferì rimanere sotto sovranità francese ed è quindi territorio europeo a tutti gli effetti. Secondo stime prudenti Mayotte oggi ospita 45.000 sans papier, pari ad un terzo della popolazione.
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