martedì 11 marzo 2008

Superdelegati

I numeri parlano chiaro. Anche se vincesse tutte le primarie restanti, Hillary Clinton avrebbe alla fine meno delegati di Obama. I risultati favorevoli di martedì scorso in Ohio e Texas non pagano: in Texas il conto dei delegati è già alla pari e alla fine il verdetto dei caucus premierà Obama, che secondo le previsioni vincerà anche oggi in Mississippi.
Barack Obama arriverà alla convention di Denver con un vantaggio dai 100 ai 200 delegati. Resta un dubbio legato alle primarie in Michigan e Florida, che il partito democratico ha annullato per essere state anticipate senza autorizzazione. Billary ha vinto in ambedue, ma in Michigan sulla scheda c'era solo il suo nome e in Florida i candidati non hanno fatto campagna elettorale, visto che la consultazione era già stata annullata. Ovviamente adesso sul fronte Clinton si cerca di legittimare questi risultati, mentre sul versante Obama è stato proposto di dividere i delegati dei due stati alla pari, per non privarli del loro ruolo alla convention. Altri spingono per un nuovo voto, ma i costi proibitivi di un'altra sessione non sembrano sostenibili. L'ipotesi di riserva è una consultazione per posta o e-mail, anche questa incerta e poco probante.
Se Clinton vincesse tutte le restanti primarie con dieci punti di distacco potrebbe al massimo guadagnare 60 delegati, restando lontana da Obama. L'ipotesi è solo teorica, perché le prossime consultazioni dovrebbero in realtà portare a un sostanziale pareggio, senza modifiche rilevanti.
A questo punto la palla passa ai cosiddetti superdelegati, i notabili di partito. Sono in tutto 796, 247 si sono già schierati con Clinton, 211 con Obama. Gli altri saranno l'ago della bilancia, ma difficilmente vorranno contraddire il voto popolare. Ecco perchè Obama ha ancora il pallino in mano.

1 commento:

  1. ciao emilio,
    gran bel post, molto interessante

    sarebbe utile anche capire come si muovono i superdelegati: fino a 6-7 settimane fa si parlava di maggioranza schiacciante per Billary, ora vedo che le cose non stanno più così.
    deve pesare il clan Kennedy che ha preso posizione per Obama.
    mi chiedo se Al Gore si schiererà, potrebbe essere un ago della bilancia decisivo nell'orientare una fetta di superdelegati

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