Il voto in Pennsylvania assegna a Billary una vittoria netta di nove punti abbondanti, che vogliono dire 216.000 voti più di Obama. Al di là dei delegati (80 a 66) il numero che conta è questo, perché la Clinton punta a superare Obama nel voto popolare, o almeno avvicinarlo il più possibile. Nei delegati infatti Barack è ormai irraggiungibile, ma se alla fine i voti espressi fossero una sorta di pareggio Billary avrebbe un'arma in più per convincere i superdelegati, che restano decisivi. "Obama can't win", è lo slogan della Clinton.
Obama esce male dalla Pennsylvania, dove ha vinto solo a Philadelphia e in Center County, sede della famosa Penn State University. La parte rurale dello stato lo ha punito e l'analisi del voto è molto simile a quella dell'Ohio: Clinton stravince tra donne, uomini bianchi poco scolarizzati e anziani. Dalla parte di Obama ci sono laureati, giovani e neri. "Obama è un elitario" aggiunge Billary.
La campagna non è finita e il momento di Obama non è semplice, soprattutto per uno che per mesi ha lanciato messaggi di unione e speranza. Il fatto è, come dice lo stratega repubblicano John Feheery, che "quando voli così alto se cadi ti fai molto male".
Nessun commento:
Posta un commento