Si è chiuso ieri Forum PA, mostra dedicata all'innovazione nella pubblica amministrazione. L'esposizione era organizzata negli spazi della nuova fiera di Roma, struttura discretamente surreale che si raggiunge comodamente solo in elicottero. Chi cerca di arrivarci dalla stazione Termini deve cambiare tre mezzi di trasporto, passando dalla metro a un treno locale a un bus navetta. Nel gergo degli esperti di mobilità queste si chiamano rotture di carico, nei commenti che ho ascoltato in fiera erano un altro genere di rottura.
Forum PA occupava sei padiglioni, quattro con gli stand e due riservati ai convegni. Ogni metro quadro di spazio espositivo costava un capitale, ma gli stand erano sfarzosi e rutilanti, pieni di belle figliole con gonne troppo corte e tacchi troppo alti che si aggiravano tra computer e schermi LCD di ogni dimensione.
Il visitatore che si avventurava tra le meraviglie esposte da ministeri, regioni, enti locali, parastato e i loro fornitori aveva una sensazione di grande efficienza e modernità. A giudicare da quanto visto a Forum PA la pubblica amministrazione italiana non va bene, va benissimo. Tutto appare funzionale, semplice e gestito alla perfezione.
La fiera è molto autoreferenziale e una larga parte degli espositori e dei visitatori è composta da civil servants, insomma dipendendi pubblici. Sono stato a Forum PA mercoledì, dovevo presentare una relazione ad un convegno. Ho mangiato un panino in piedi e al momento di pagare il cassiere mi ha chiesto: "Vole pure lei lo scontrino maggiorato, Dottò? Me lo chiedono tutti".
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