
IBM ha una grande esperienza di isolamento tecnico del silicio per la sua attività nel settore dei semiconduttori e delle nanotecnologie e l'idea di applicarla ai pannelli fotovoltaici di silicio è rivoluzionaria, perché ne aumenta l'efficienza di circa dieci volte, riducendo della stessa cifra la superficie dei pannelli e i costi. Pochi giorni fa un sistema simile, sempre basato sulla concentrazione solare, era stato presentato dalla Sunrgi che, con un sistema un po' meno efficiente, promette di produrre elettricità a solo 00.3€ per Kw. Il progetto IBM sarebbe ancora più economico.
Secondo i tecnici l'applicazione diffusa di questa tecnologia renderebbe l'energia prodotta con il fotovoltaico più economica di quella ottenuta con i pannelli solari termici e competitiva con le altre fonti (carbone, gas, nucleare).
Non sono mancati i primi commenti scettici. Alcuni osservano che tutto il calore eliminato viene in sostanza sprecato, mentre potrebbe essere utilizzato per riscaldare liquidi (il principio del solare termico) o con degli scambiatori. Altri fanno notare che le scorte globali di indio e gallio sono limitate e quindi non sarebbe possibile applicare queste tecnologie su larga scala. L'indio ha avuto recentemente un boom di richiesta perché utilizzato nella produzione degli schermi video LCD.
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