Ieri a New York è cominciata la 16a sessione della Commissione Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, dedicata quest'anno ai temi della Agricoltura, Sviluppo Rurale, Terra, Siccità, Desertificazione e Africa. Argomenti lontani da noi urbanizzati e ricchi abitanti dell'Europa occidentale ma cruciali per il futuro del pianeta. Mentre in Italia la notizia è che i consumi interni a marzo sono calati del 1.7% nel mondo i prezzi agricoli sono cresciuti così rapidamente da spingere gli analisti alla conclusione che l'era del cibo a basso prezzo è finita.
Rispetto al 2007 il grano è cresciuto del 130%, la soia del 83%, il riso del 73% e il granturco del 31%. L'indice globale dei prezzi alimentari ha avuto in un anno il 47% di incremento. Secondo la FAO la crisi durerà almeno cinque anni, forse dieci.
La Banca Mondiale stima che 33 nazioni rischiano rivolte sociali causate dall'aumento dei prezzi alimentari. Nei paesi più poveri la spesa per il cibo rappresenta il 70% del reddito familiare. Eppure da decenni si investe sempre meno nella ricerca: secondo la FAO solo l'1% del PIL agricolo dei paesi in via di sviluppo viene investito in ricerca, mentre nei paesi ricchi la percentuale è di oltre il 5%.
La crisi dipende dalla confluenza di diversi fattori complessi, dalla riduzione delle aree agricole alla difficoltà di irrigazione dovuta alla crescente domanda di acqua delle nuove urbanizzazioni e delle attività industriali. Si aggiunge l'utilizzo dei raccolti per usi non alimentari come il biodiesel e l'etanolo, la crescita della popolazione e la modifica degli stili di vita, incluse le diete. Influiscono anche l'aumento del prezzo del petrolio e i cambiamenti climatici, con la frequenza crescente degli eventi più estremi (vedi quanto appena successo in Birmania).
Avrei dovuto essere all'ONU nella delegazione delle Autorità Locali, che ho già rappresentato negli ultimi due anni, ma un imprevisto me lo ha impedito. I lavori della Commissione si possono seguire anche in webcast. Sostenibilitalia pubblicherà report e commenti, in linea diretta con i miei contatti a New York.
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