La compagnia norvegese StatoilHydro ha annunciato l'avvio della sperimentazione di un programma di generatori eolici offshore galleggianti. Da tempo i tecnici hanno puntato su impianti eolici in mare aperto, dove i venti sono più costanti e potenti che in terraferma. Finora però gli impianti marini sono stati costruiti in bassi fondali ancorandoli con dei basamenti al fondo marino. Il programma di StatoilHydro utilizza dei generatori Siemens alti 65 metri con un diametro dei rotori di 82 metri che permettono alla turbina di produrre 2.3 Mw. L'impianto è inserito in una boa sottomarina alta cento metri, che viene fissata al fondo marino con tre ancore (immagine sotto). Il sistema funziona su fondali da 120 a 700 metri e il primo impianto sarà posizionato 10 Km al largo di Karmøy, in Norvegia. La sperimentazione dovrà verificare gli elementi critici del progetto quali la resistenza al mare in burrasca, i problemi di manutenzione e il trasferimento in terraferma dell'energia prodotta tramite cavi sottomarini.
Impianti eolici lontani dalle coste non risentono della sindrome NIMBY e potrebbero essere tollerati anche da Vittorio Emiliani, il capoclasse ministro Tremonti, Carlo Ripa di Meana e consorte, l'insonne Vittorio Sgarbi e altri soloni assortiti.
Nessun commento:
Posta un commento