Il meeting del G8 di Hokkaido è cominciato sotto una pioggia battente, un classico dell'estate giapponese. Berlù ha parlato con la stampa italiana dei suoi processi, di Bossi, delle olimpiadi e di altre cose, ma poco dei temi del vertice.
Il G8 giapponese si occuperà molto di cambiamenti climatici e controllo delle emissioni di CO2, argomento poco interessante per il nostro presidente del consiglio.
Il resto dell'Europa la pensa diversamente, tanto che la scorsa settimana, al termine del vertice dei ministri europei dell'ambiente che si è svolto a Parigi, Jean-Louis Borloo, ministro francese allo sviluppo sostenibile, ha dichiarato l'intenzione di rendere vincolanti gli impegni sottoscritti dai paesi della Unione Europea sulla riduzione delle emissioni.
In pratica i tetti massimi di emissioni di CO2 avrebberio lo stesso valore dei limiti imposti dall'Unione al deficit dei conti economici degli stati membri. Chi non li rispetta sarebbe sottoposto a sanzioni severissime. Il capoclasse Tremonti, l'atomico Scajola, il quasi-Nobel Brunetta, la ritrosa Prestigiacomo e tutto il governo della destra si troverebbero di fronte a un problema molto serio e decisamente sottovalutato. Lo stesso vale per la presidenta Marcegaglia, con il suo cipiglio.
Anche i nuclearisti convinti sanno infatti che nessuna centrale nucleare italiana è ipotizzabile prima di una ventina di anni, ammesso che tutto vada liscio. I nostri impegni europei invece ci obbligano a ridurre le emissioni del 20% entro il 2020.
Il ministro tedesco all'economia Jochen Homann ha dichiarato che la Germania non avrebbe difficoltà ad accettare una risoluzione europea sul rendere vincolante la riduzione delle emissioni nocive.
Detesto invidiare i Tedechi.
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