venerdì 16 gennaio 2009

L'energia del Mare del Nord

L'Office for Metropolitan Architecture (OMA) di Rem Koolhaas ha presentato un gigantesco progetto di generatori eolici nel Mare del Nord che potrebbe fornire più energia di tutto il petrolio del Golfo Persico.
Il progetto, commissionato dall'agenzia olandese Natuur en Milieu si chiama Zeekracht (energia del mare) ed è composto da un grande anello di turbine che si distribuiscono dalle coste olandesi alle acque dei sette paesi che si affacciano sul Mare del Nord (Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Germania, Belgio e Olanda). L'idea di Koolhaas parte dalle caratteristiche di forti venti costanti e di bassi fondali del Mare del Nord che lo rendono potenzialmente in grado di produrre una quantita di energia rinnovabile paragonabile a quella dei combustibili fossili estratti oggi nel Golfo Persico.
Secondo gli autori il progetto, una volta completato, potrà rendere l'Europa indipendente rispetto al suo fabbisogno energetico. La rete eolica del Mare del Nord sarebbe in grado di produrre 13.400 Terawatt, contro gli 11.300 TW equivalenti che derivano dal petrolio arabo. Questi dati sono calcolati su una rete di turbine da 5 MW distribuite su una superficie utile di 193.000 Km2, che corrisponde all'area del Mare del Nord con fondali inferiori ai 50 m e con esclusione della fascia di 12 miglia nautiche dalla linea di costa. Si tratta della parte meridionale del Mare del Nord e del Canale della Manica (mappa). Viene anche esclusa una percentuale del 15% del mare da destinare alle vie d'acqua per i collegamenti nautici, compresi i traghetti tra Calais e Dover.
Tra i benefici effetti collaterali della rete eolica ci sarebbe un aumento della biodiversità, visto che le aree occupate dai generatori non potrebbero essere utilizzate per la pesca.
Resta da approfondire il problema del trasporto a terra dell'energia, che oggi soffre grandi dispersioni quando è prodotta da generatori molto distanti dalle coste.

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