
Successivamente il segretario delle Nazioni Unite ha incontrato i rappresentanti del congresso americano, a cui Obama ha annunciato nelle scorse settimane l'elaborazione di un progetto di legge che introduca negli USA un sistema di cap and trade delle emissioni di CO2. Il cap and trade consiste nell'assegnazione di un tetto di emissioni annuali e di corrispondenti quote di emissioni, espresse in tonnellate di CO2. Se le emissioni effettive annuali risultano inferiori al cap, le quote di emissioni residue possono essere cedute ad altri che invece ne difettano.
La commissione ambiente del Senato USA ha convocato per un audizione il Segretario per l'Energia e premio Nobel Stephen Chu, che ha confermato come un cap and trade system sia compreso nei 3.550 miliardi di dollari della proposta di bilancio di Obama. Alcuni senatori hanno obiettato che la fase di crisi dell'economia non permette l'imposizione di nuovi tributi ma altri, come l'ex candidato alla presidenza John Kerry, hanno replicato che "i cambiamenti climatici non sono governati dalla recessione, ma da elementi scientifici derivati da quanto sta accadendo sulla Terra. E la realtà della scienza si accetta o si nega".
Fonti delle Nazioni Unite intanto annunciano che Ban Ki-moon ha rinunciato all'idea di convocare un mini-vertice sul clima questo mese a New York, trasferendo le tematiche nell'agenda del meeting del G-20 in programma a Londra il 2 aprile.
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