Il G-20 di Londra si è concluso con importanti decisioni sul futuro economico del pianeta.
Ma a Londra i leader mondiali non si sono occupati solo di dati economici, anche se la stampa italiana ne ha parlato poco o per nulla. Nella dichiarazione finale del summit (ecco il testo integrale in inglese) si parla a più riprese di "economia sostenibile" e negli ultimi paragrafi si entra nel merito con frasi eloquenti.
Il paragrafo 27 dice: Abbiamo concordato di fare il migliore uso possibile degli incentivi fiscali nell'obbiettivo di costruire una ripresa resiliente, sostenibile e verde. Opereremo una transizione verso tecnologie e infrastrutture a basse emissioni di carbonio che siano pulite, innovative ed efficienti. Chiediamo alle banche centrali di dare il massimo contributo per raggiungere questo obiettivo. Individueremo e lavoreremo assieme su ulteriori interventi per costruire economie sostenibili.
Il paragrafo 28 si occupa del clima: Riaffermiamo il nostro impegno per contrastare la minaccia dell'irreversibile cambiamento climatico, basandoci sul principio di responsabilità condivise ma differenziate e per raggiungere un accordo alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite il prossimo dicembre a Copenhagen.
"Irreversibile cambiamento climatico". Il presidente Berlusconi, che ha sottoscritto questa dichiarazione, farebbe bene ad avvertire Dell'Utri, D'Alì, Casoli e gli altri 32 senatori negazionisti del PdL che solo pochi giorni fa hanno presentato una mozione al senato che nega l'esistenza dei cambiamenti climatici.
La mozione, per la cronaca, era stata giudicata ammissibile a nome del governo dal sottosegretario Bertolaso, che a mio avviso farebbe bene a concentrarsi su altre emergenze.
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