
Il motivo è sempre lo stesso: una snervante disputa di confine tra Slovenia e Croazia riguardo una piccola porzione di territorio e di acque territoriali reclamate dagli Sloveni fino dai tempi della proclamazione dell'indipendenza dei due stati nel 1991. In pratica la Slovenia chiede un corridoio di accesso diretto alle acque internazionali al largo della baia di Piran, mentre oggi le navi dirette a Koper devono attraversare le acque territoriali croate (vedi mappa).
Apparentemente i diplomatici di Bruxelles sono stufi di questa diatriba e non intendono proseguire le negoziazioni fino a quando Lubjiana e Zagabria non avranno risolto la loro questione. Lo stop indispettisce la Croazia mentre non provoca grossi effetti sulla Slovenia, che fa già parte dell'Unione ed è anche in zona Euro. Per risolvere la questione la Slovenia vorrebbe una mediazione dell'Europa, mentre la Croazia chiede un pronunciamento della Corte Internazionale dell'Aia.
Anche la Svezia, che assumerà la presidenza di turno dell'Unione martedì prossimo, ha anticipato di non avere intenzione di entrare nel merito della disputa, come raccomanda anche Olli Rehn commissario europeo finlandese all'allargamento. Il ministro degli esteri svedese Carl Bildt ha raccomandato ai due paesi "una pausa di riflessione" ribadendo che la presidenza svedese non prenderà alcuna iniziativa prima della ricomposizione della questione.
La Croazia spera di entrare nell'Unione Europea entro il 2011, ma il blocco dei negoziati porterà con molta probabilità a un ritardo rispetto alle previsioni.
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