I negoziatori climatici non avranno il tempo di annoiarsi tra qui e la COP 15 di dicembre. Scaduto il termine del 17 giugno per la consegna dei testi e degli emendamenti, si dovrà studiarli con attenzione. E poi discuterli nei prossimi round negoziali UNFCCC, che saranno tre: ancora Bonn dal 10 al 14 agosto (incontro definito "informale" secondo i riti diplomatici), poi Bangkok dal 28 settembre al 9 ottobre e 2-6 novembre a Barcellona.
Politicamente la partita è apertissima, con un atteggiamento sempre più aggressivo da parte dei paesi in via di sviluppo che accusano i paesi occidentali del mancato accordo di Bonn sul documento che quantifica gli obiettivi di riduzione delle emissioni. "Se siete davvero i leader del mondo datevi da fare e trovate una soluzione, altrimenti fatevi da parte" è la convinzione che sta prendendo piede tra Africa, Asia e America Latina.
Non va dimenticata l'influenza di altri appuntamenti politici cruciali, dal G8 in Italia al Major Economies Forum in Messico. E potrebbe essere fondamentale anche la giornata sul clima in programma all'ONU di New York il 22 settembre, a cui parteciperanno i capi di governo del pianeta.
Intanto l'Agenzia Ambientale Europea conferma che nel 2007 le emissioni di gas serra in Europa sono calate per il terzo anno consecutivo, con un trend in diminuzione 17 delle 27 nazioni de''Unione. Nell'Europa a 15 le emissioni sono in calo in tutti i paesi meno Spagna e Grecia. Crescono al contrario le emissioni causate dal trasporto aereo e marittimo, che sono arrivate al 6% del totale. L'Europa a 27 è ora 9.3% sotto i livelli del 1990 (anno di riferimento del protocollo di Kyoto), mentre l'Europa a 15 si attesta su un meno 5%.
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