Ne avevo scritto su Sostenibilitalia la scorsa settimana dopo l'annuncio del ministro dell'ambiente Prestigiacomo: il governo incolpa Prodi delle negoziazioni sul tetto di emissioni e scopre improvvisamente che ci sono da pagare oltre 500 milioni di Euro per gli sforamenti delle nostre imprese. Tutto già previsto e contabilizzato, ma nei due anni passati dalla firma dell'accordo nulla è stato fatto per riconvertire l'industria e la produzione energetica nazionale. Non è stato neppure tentato un piano di efficienza e riduzione dei consumi, anzi Tremonti aveva anche provato ad eliminare gli incentici per le energie rinnovabili e il risparmio energetico in edilizia, salvo poi fare marcia indietro di fronte alla rivolta di artigiani e piccole imprese.
Oggi Repubblica scrive quello che in molti avevamo immaginato: il denaro necessario per pagare le salate multe di Bruxelles finirà nelle nostre bollette della luce, dove già si annidano addizionali varie, compresa quela per lo smaltimento delle scorie nucleari degli anni '80. Le associazioni dei consumatori rispondono immediatamente "no grazie" e diffidano il governo a mettere in atto una mossa che, secondo Paolo Landi di Adiconsum, costerebbe 40 Euro l'anno a famiglia. "Le responsabilità vanno cercate tra le imprese e nel non controllo del Governo" aggiunge Adiconsum.
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