La recessione economica ha un effetto collaterale positivo: in Europa per il quarto anno consecutivo le emissioni di CO2 sono diminuite. I dati del 2008 sono stati diffusi in un rapporto della Agenzia Ambientale Europea (EEA) pubblicato lunedì scorso.
Rispetto al 2007 le emissioni sono calate del 1.3% nel nucleo storico dell'Europa a 15 e del 1.5 nel totale dei 27 paesi dell'unione. La somma del calo degli ultimi anni porta il totale a meno 6.2% per gli EU15 e meno 10.7% per gli EU27 rispetto al 1990, anno base per il Protocollo di Kyoto.
E' la prima volta che la EEA annuncia le sue stime solo pochi mesi dopo la conclusione dell'anno in esame. I dati ufficiali saranno comunicati a metà 2010, ma nel frattempo le stime possono essere utilizzate come base per programmare le iniziative da sviluppare a livello europeo. Occore anche aggiungere che l dati della EEA tengono contono di quanto comunicato dai singolo stati e non tengono conto di alcuni fattori, come le conseguenze del cambio d'uso dei suoli.
La EEA dice chiaramente che "la grande maggioranza della riduzione delle emissioni è dovuta al minor ricorso a combustibili fossili nei settori dell'industria, dell'energia e dei trasporti" e aggiunge che "riflette la recessione economica globale che ha prodotto un calo della produzione industriale e quindi un minor consumo di energia e una contrazione delle spedizioni di merci".
Niente di particolarmente virtuoso, insomma. Tuttavia il commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas ha dichiarato la sua soddisfazione, aggiungendo che questi dati sono un messaggio importante alla vigilia della discussione di un nuovo accordo globale sul clima all COP-15 di Copenhagen il prossimo dicembre.
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