L'apoteosi è stata a Piazza San Giovanni, quando ha annunciato che "sconfiggerà il cancro". Ma anche l'annuncio fatto oggi merita di essere annotato. In occasione della visita "semi privata" (?) di Vladimir Putin il nostro presidente del consiglio ha annunciato l'apertura dei cantieri delle centrali nucleari in tre anni, ovvero entro la legislatura.
Sostenibilitalia si è occupata spesso delle fanfare nucleari del governo della destra e dei multipli rinvii annunciati o sottesi per motivi di consenso elettorale. Lo scorso anno il ministro atomico per eccellenza, Claudio Scajola, dichiarò al meeting di Rimini di CL che "entro sei mesi" sarebbe stata resa pubblica la mappa dei siti. Balle, come al solito.
L'Autorità per la Sicurezza Nucleare Francese ha ribadito tempo fa che "l'esperienza internazionale dimostra che l'istruttoria da parte di questa Autorità di una domanda di autorizzazione alla costruzione di una centrale dura da un minimo di due a un massimo di dieci anni". Questo può accadere solo quando è stato scelto il sito dove piazzzare le centrali. Le scadenze elettorali, verificatesi a raffica negli ultimi due anni, hanno dissuaso un governo alla caccia spasmodica del consenso dall'annunciare qualcosa in proposito. Adesso però i tempi sarebbero quelli giusti. Ci sono delle elezioni amministrative il prossimo anno, ma per il resto la strada è sgombra.
Riuscirà la destra a convincere i suoi elettori che le centrali nucleari sono davvero necessarie? Per ottenere il risultato Berlù ha pensato di utilizzare lo strumento che conosce meglio: la televisione. "Ne ho parlato con esponenti della nostra tv di Stato, stiamo lavorando a un progetto per raccogliere le esperienze dei Francesi che vivono vicino le centrali e trasmetterle in Italia. È un lavoro che durerà più di un anno, ma è necessario" ha detto il primo ministro. Un piano di persuasione quindi, più o meno occulta. Magari avremo dei programmi tipo La centrale atomica dei famosi oppure Nuclearissima.
In ogni caso, secondo lo stesso Berlù, la campagna mediatica di convincimento delle recalcitranti comunità locali dovrà durare più di un anno. Poi, quando sarà stato finalmente scelto il sito, secondo i Francesi servono da due a dieci anni per l'istruttoria della domanda di autorizzazione. Vogliamo essere ottimisti e prevedere una durata media? Sei anni. Quindi, ammesso che i siti vengano scelti entro otto mesi, cantiere aperto nel 2016. Da allora almeno altri otto per la realizzazione, come dimostra il cantiere finlandese di Olkiluoto, che avrebbe dovuto essere completato nel maggio 2009 ma che secondo le stime più ottimistiche non sarà operativo prima di giugno 2012. Olkiluoto non è una centrale a caso, ma la prima realizzazione di un impianto EPR, come quelli che dovrebbero essere costruiti in Italia. Il sito di Olkiluoto fu scelto nel 2000, i lavori iniziarono nel 2004. Otto anni sono oggi i tempi minimi previsti per concludere i lavori.
Cercando di sintetizzare tutte queste cifre i dati potrebbero essere questi: prima bisogna scegliere i siti delle centrali, cosa che il governo finora si è guradato bene di fare. Poi, secondo una visione ottimistica, da quattro a otto anni per aprire il cantiere. Diciamo sei e non se ne parla più. Da allora, altri otto minimi per il completamento. La addizione semplice porta come data del completamento, in una ipotesi già ottimistica, il 2024. Più probabilmente almeno quattro anni più tardi.
Nel frattempo cosa intende fare il governo della destra per la questione energetica? Mistero. E proprio oggi arriva la notizia che le ultime stime indicano il 2012 come l'anno di picco per l'estrazione del petrolio. Insomma, dal 2013 continuerà ad aumentare la domanda di combustibili fossili mentre l'offerta sarà in progressivo calo. Le centrali atomiche italiane, se mai si faranno davvero, arriverebbero almeno dieci anni dopo.
Qualcuno dovrebbe avvertire Berlù.
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