Tutte le case automobilistiche stanno lavorando a progetti di auto elettriche o ibride plug in, ovvero ricaricabili con una spina a casa o in apposite stazioni sparse nel territorio. Le batterie agli ioni di litio hanno fatto grandi progressi, ma l'autonomia delle auto elettriche in genere non supera i 100/150 Km, rendendole perfette per l'uso quotidiano (il 90% degli automobilisti non supera i 60 km al giorno) ma inadatte ai lunghi percorsi, per via dei tempi di ricarica troppo lunghi.
Le soluzioni alternative sono ingegnose, ma spesso complesse: la Chevrolet nella Volt ha accoppiato al motore elettrico un piccolo motore a scoppio che funziona solo da generatore, ricaricando le batterie di bordo in marcia. Il progetto Fluence di Renault-Nissan, che partirà tra breve in Israele e Danimarca, prevede addirittura una rete di stazioni dove il blocco batteria da 250 kg viene sostituito con un altro carico. Questo perché il più rapido sistema di ricarica delle batterie al litio richiede oggi almeno trenta minuti.
La tecnologia del settore però sta andando davvero veloce. Così la azienda giapponese JFE ha sviluppato un sistema di ricarica che raggiunge il 50% della capacità in tre minuti e il 70% in soli cinque minuti, rendendo l'operazione molto simile al tempo che si perde ad una pompa di benzina. JFE ha testato il caricatore su un modello elettrico della Mitsubishi, che dopo cinque minuti di carica ha fatto più di 80 km di strada.
Il futuro dell'auto elettrica potrebbe improvvisamente essere molto più luminoso. Anche se i motoristi sfegatati, maniaci del tacco-punta e del fuori giri, non sembrano gradire, come dimostra la prova su strada della Fluence pubblicata su Autoblog.