Da oggi e fino a venerdì prossimo il pianeta è di nuovo riunito all'hotel Maritime di Bonn per la terza sessione del 2010 di negoziati sul cambiamento climatico. Si tratta del primo evento dopo il cambio alla guida dell'UNFCCC, con la costaricana Christiana Figueres che ha preso il posto di Yvo deBoer.
Nel suo discorso di apertura la Figueres ha paragonato la lotta ai cambiamenti climatici alla missione di Cristoforo Colombo ricordando che "il tempo non è dalla nostra parte" per poi concludere con una citazione di Nelson Mandela.
Sul fronte dei negoziati la presidenza ha prodotto un nuovo testo dopo che il precedente presentato a giugno aveva trovato forti resistenze da parte dei paesi meno sviluppati. Politicamente il fatto più recente è l'incontro dei ministri del gruppo BASIC (Brasile, India, Cina e Sud Africa) a Rio de Janeiro il 26 e 27 luglio scorsi. Nell'occasione i quattro grandi paesi in via di sviluppo hanno ribadito in un comunicato congiunto l'urgenza di concreti impegni finanziari da parte dei paesi occidentali. L'altra novità di rilievo è la volontà espressa dai tre grandi d'Europa (Germania, Francia e Gran Bretagna) di elevare il target di riduzione delle emissioni dal 20 al 30% entro il 2020.
Questa settimana a Bonn sarà cruciale per capire le possibilità di raggiungere un accordo di alto profilo alla COP 16 di Cancun. Ottenere in questa sessione progressi rilevanti e convergenze sui testi negoziali aprirebbe una prospettiva di ottimismo sugli esiti del summit messicano. Sostenibilitalia come sempre seguira le cronache e i retroscena giorno per giorno.