venerdì 13 agosto 2010

Ventuno per il 21esimo secolo

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha formalizzato la costituzione di un gruppo di ventuno personalità che dovranno occuparsi di sviluppo sostenibile. Secondo Ban Ki-moon il gruppo dovrà "contribuire a ridurre la povertà, affrontare il cambiamento climatico e assicurare che lo sviluppo economico non danneggi l'ambiente". Non esattamente una passeggiata. "Perché non aggiungere anche la pace nel mondo?" ha commentato sarcasticamente il Financial Times.
La commissione, che non riceve emolumenti, ha il compito di produrre un rapporto entro la fine del 2011, prima della COP17 di Johannesburg e del summit mondiale di Rio de Janeiro 2012.
I componenti sono per lo più figure politiche, che rivestono cariche importanti o lo hanno fatto in passato. Il tavolo è coordinato dalla premier finlandese Tarja Halonen e dal presidente del Sud Africa Jacob Zuma. Ci sono anche Gro Harlem Brundtland, Han Seung-soo, Yukio Hatoyama, Luisa Dias Diogo and Kevin Rudd, ex premier rispettivamente di Norvegia, Corea del Sud, Giappone, Mozambico e Australia. La figura più rappresentativa è certamente la signora Bruntland (foto), già nominata nel 1983 alla guida della commissione ONU che quattro anni dopo produsse il rapporto Our Common Future, in cui veniva per la prima volta definito il concetto di sviluppo sostenibile.
Tra gli altri componenti ci sono il primo ministro di Barbados, il ministro degli esteri degli Emirati Arabi, il vice primo ministro della Turchia e il ministro degli esteri svizzero. Nella lista c'è anche l'ambasciatrice USA alle Nazioni Unite Susan Rice, il commissario europeo per il clima Connie Hedegaard e i ministri dell'ambiente di India, Messico e Spagna. Altre figure di alto livello provengono da Russia, Nigeria e Cina. L'Italia di Berlù come sempre è altrove.