sabato 6 novembre 2010

A ciascuno il ministro che si merita/2

Un paio di giorni fa parlavo di Chris Huhne, il ministro all'ambiente ed energia del governo di centrodestra britannico, riportando il discorso che aveva pronunciato alla LSE sul tema "Crescita verde, la transizione verso un'economia sostenibile". Huhne ha illustrato la green revolution che sarà "la terza rivoluzione industriale che trasformerà la nostra economia come il passaggio dal ferro all'acciaio e dal vapore al petrolio".
Il programma per la ripresa elaborato dal governo Cameron si basa su quattro elementi fondamentali: un rigido regime di concorrenza sui mercati, i finanziamenti per la ricerca scientifica, un programma nazionale per le infrastrutture e una strategia per la crescita locale. A parte le infrastrutture (che però per gli Inglesi sono soprattutto quelle immateriali) praticamente il contrario di quanto propone il governo di Berlù in Italia, dove vengono tagliati i fondi alla ricerca e gli enti locali non hanno più fondi neppure per i servizi sociali.
Il ragionamento di Huhne è semplice: la green revolution rimetterà in moto l'industria, farà crescere gli investimenti, creerà posti di lavoro e aumenterà l'indipendenza energetica e quindi la sicurezza del paese.
Huhne ricorda come il mercato globale della green economy valga già almeno 3500 miliardi di Euro, di cui una fetta di circa 130 miliardi solo in Gran Bretagna, dove il settore occupa già 900.000 persone. "Pensate alla specializzazione tedesca nell'eolico o alla crescente produzione cinese di fotovoltaico - continua Huhne - anche noi dobbiamo assicurarci una fetta più grossa di questa torta". E individia nell'eolico offshore e nella cattura del CO2 i settori in cui gli Inglesi potrebbero essere leader mondiali.
"Le fortune dell'epoca Vittoriana sono state costruite sul carbone e sul vapore, le dinastie industriali del XX secolo si fondarono sul petrolio e sul gas. La prosperità della prossima generazione verrà dall'energia pulita. Deve essere economica. Deve essere sicura. E deve essere a basse emissioni" (continua)

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