domenica 7 novembre 2010

Giardinaggio, non rottamazione



"Rottamare non è la parola giusta, ma non va bene nemmeno l'usato poco sicuro di Fini", ha detto stamattina in chiusura della convention di Firenze Pippo Civati.
Inutile incaponirsi sul termine infelice usato dal ruvido Renzi, il grande successo dell'iniziativa della stazione Leopolda dimostra che in una bella porzione di Italia (non solo giovane) c'è una grande voglia di novità. In politica quando si creano dei vuoti, bisogna essere veloci ad occuparli. Cosi hanno fatto Civati e Renzi, con tempismo e intelligenza. Altri appuntamenti seguono a ruota, come la convention di "Insieme per il PD"  in programma a Roma il 20 novembre.
L'esigenza di cambiare non riguarda solo il centrosinistra. Lo stesso Fini ha deciso di uscire allo scoperto avvertendo la insoddisfazione e le contraddizioni della destra ed è interessante che oggi,  nello stesso giorno della Leopolda e poco lontano da Firenze, sia stata decretata la sostanziale morte del Berlusconismo.
Naturalmente il rinnovo non si riduce a una questione anagrafica, come a qualcuno piace far credere per ridurre la portata del cambiamento a un semplice ricambio generazionale. Molti giovani sono politicamente assai più vecchi del Presidente Napolitano. Ma quando Renzi dice che i partiti cambiano e i dirigenti sono gli stessi da almeno 20 anni, come dargli torto?
Bersani ieri a Roma ha avuto del resto la sua parte di gloria, davanti a una platea folta di fedelissimi. "Dateci 'na mano" ha detto rivolto ai ai cinquemila di Firenze. Non vedo contrapposizioni ma una sana competizione politica verso un obiettivo comune. Una competizione politica che va giocata alla pari, senza dover chiedere scusa o per favore.
Non conosco Renzi, ma da tempo sono in contatto con Pippo, che trovo una persona straordinaria per produttività e autoironia, per l'analisi politica e l'attenzione alle novità. Certo, non sono d'accordo su tutto quello che propone, ma il suo metodo di lavoro è interessantissimo come la sua capacità di coinvolgimento. Purtroppo non ero a Firenze per un impegno all'estero, ma gli ho mandato dei contributi su alcuni temi.
Dimentichiamo la rottamazione, termine riduttivo e oggettivamente sgradevole. Preferisco usare una metafora botanica: si tratta di potare radicalmente, fare nuovi innesti, concimare ed eliminare i parassiti e i rami secchi.
Albert Einstein diceva che i problemi non possono essere risolti con la stessa mentalità che li ha creati.

2 commenti:

  1. Caro Architetto, fossi Bersani avrei detto "DiamoCi una mano" fossi stato Renzi sarei andato a Roma a darla...forse dico una maledetta banalità ma come si dice ad Ancona "a discore non è fadiga" e io in questo momento forse non ho che le forze per parlare, purtroppo anche a vanvera...come tanti altri ovviamente.
    Che senso ha lavorare per il mezzo se non si ha chiaro il fine..e sopratutto ci si astrae dal contesto in cui si deve competere?
    Non ho apprezzato la mossa di Renzi, non teneva conto dell'ultima variabile, il contesto. In questo contesto tattica e strategia avrebbero suggerito una presentazione compatta del PD che tratta i suoi temi di rinnovamento in un unico contesto. Questo non vuol dire che non apprezzi le tesi di Renzi e neppure che disprezzi chi ha dato 20 anni della sua vita ad un'idea. Il demone della vanagloria puà fare grandi danni non dimentichiamocene.
    Andrea Giacomelli

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  2. long story short: hanno spostato la riunione dei circoli per sovrapporla alla Leopolda.

    Inoltre la costruzione di un programma in maniera wiki secondo me, da anche la possibilità di deciderlo insieme il fine.

    Cmq vedo grande convergenza.

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