Una delle fonti più ricche di informazioni su quanto sta accadendo in Libia è Iyad El-Baghdadi che pubblica su twitter in continuazione. Pochi minuti fa ha diffuso questa mappa (cliccare per ingrandire) che mostra lo stato delle cose, con l'indicazione delle zone dove la "Rivoluzione del 17 Febbraio" ha preso il sopravvento e quelle dove il regime cerca di resistere, ridotte ormai a Tripoli, Sirte e Saba. Proprio da Sabah sembra che partano i gruppi di mercenari reclutati in Niger e in Chad che terrorizzano la capitale.
Nel frattempo l'ineffabile ministro degli esteri Frattini-Zerbini sembra essersi finalmente reso conto che qualcosa sta accadendo e si è lanciato nella prima vera dichiarazione di condanna. Ma il timore maggiore del governo della destra resta il rischio di una ondata di immigrati sulle nostre coste meridionali. Berlù ammonisce anche sui pericoli del dopo, immemore delle nefandezze del prima.Gli altri leader europei sono già molto più avanti. Sarkozy ha chiesto l'immediata applicazione di sanzioni alla Libia mentre il primo ministro inglese Cameron invoca una risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Intanto secondo fonti libanesi un aereo privato libico con a bordo la moglie di Hannibal Gheddafi e altri della corte sarebbe stato respinto ieri notte all'aeroporto Rafik Hariri di Beirut di fronte al rifiuto di dichiarare i nomi dei passeggeri.
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