Gil Scott-Heron (62) è morto ieri sera al St. Luke’s Hospital di Manhattan. Le cause del decesso non sono state rese note.
Nato a Chicago da padre giamaicano e madre americana, era cresciuto al Bronx e da molti anni aveva casa ad Harlem. Maestro dello spoken word, era ritenuto da molti un antesignano del rap e dell'hip-hop, anche se lui non gradiva l'attribuzione. Di certo la sua profonda voce recitante (ma non cantilenante come nel rap) aveva aperto un solco nella musica nera degli anni '70. Da sempre impegnato nei diritti civili e nela lotta all'emarginazione dei neri, per una sorta di nemesi si ritrovò assuefatto alla cocaina freebase e per sedici anni non pubblicò niente di nuovo. Fu anche arrestato due volte per possesso di cocaina e incarcerato nella prigione di Rikers Island a New York per violazione della libertà vigilata. Ricomparve nel 2010 con I'm new here, un album spettacolare prodotto da Richard Russell. Il mio pezzo preferito è Me and the Devil, con un video davvero notevole. L'album era poi stato rivisto e rimixato in una nuova versione curata da Jamie XX con il titolo We're New Here.
Personaggio seminale nella musica nera americana, di un intelletto virulento e inquinato, sporco, creativo e affascinante come i luoghi che abitava. il migliore coccodrillo è su The Gothamist, con molti link ai suoi successi.
"Ti possono piacere Ginsberg, i poeti beat e Dylan, ma Gil Scott-Heron è la manifestazione della modernità" ha detto l'anno scorso Chuck D dei Public Enemy.
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