Una lamiera lunga più di tre metri ricoperta da un film fotovoltaico. Il prototipo è il risultato di una collabotrazione tra Tata Steel, il colosso indiano dell'acciaio, e l'australiana Dyesol, all'avanguardia nel settore delle pellicole solari. La combinazione di un elettrolito con un pigmento a base di diossido di titanio (usato anche nei dentifrici) e rutenio provoca una sorta di "fotosintesi artificiale" che produce energia in modo più efficiente dei pannelli fotovoltaici al silicio, con costi più bassi e anche in condizioni di luce scarsa.
Le applicazioni in edilizia vanno da elementi di copertura a pannelli di rivestimento, fino alle superfici vetrate. I risultati sono molto promettenti, tanto che le due società hanno deciso di aumentare il personale impegnato nel progetto da 30 a 50 tecnici.
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