Sono passati più di sei mesi dall'11 marzo 2011, giorno del terremoto in Giappone e dall'incidente nucleare di Fukushima. Domenica scorsa una folla record (60.000 persone secondo la Reuters) ha partecipato ad una grande manifestazione antinucleare a Tokyo.
La situazione nel paese è ancora estremamente confusa, malgrado i tentativi di "normalizzazione" del governo e dei media istituzionali.
1. Pochi giorni fa un privato ha fatto misurare la radioattività sul tetto di un edificio a Yokohama (250 Km da Fukushima): oltre 63.000 becquerel/Kg di Cesio 137.
2. Resta molta apprensione per i livelli di contaminazione che si potranno registrare nella raccolta autunnale di riso. Solo nella prefettura di Fukushima più di 8000 ettari di risaie hanno una radioattività superiore al limite di 5000 becquerel/Kg di terreno.
3. La contaminazione superficiale del terreno resta il problema principale. Il gesto di piantare girasoli nella speranza che questi assorbissero il cesio è stato poetico ed esteticamente gradevole, ma inefficace. I girasoli piantati a maggio hanno assorbito solo lo 0,05 delle radiazioni.
4. L'unico sistema per ridurre la contaminazione è quello di "grattare" lo strato superficiale del terreno. Portare via i 4 cm superficiali di terreno riduce le radiazioni del 75%. Ma dove va a finire la terra contaminata? Non parliamo di sacchetti: raschiare 4 cm vuol dire ammucchiare un metro cubo di terreno radioattivo ogni 25 mq, o se preferite 400 metri cubi/ettaro.
5. Se i terreni si misurano con facilità, resta ancora tutta da verificare la contaminazione dei boschi. La prefettura di Ibaraki, a sud di Fukushima, è per il 70% coperta di foreste.
6. Resta incerto il destino delle popolazioni residenti nei 20 Km di raggio dalla centrale, tutti profughi nucleari. Surreale la situazione di Minamisōma, città di 70000 abitanti per metà fuori e per l'altra metà all'interno della "zona proibita".
In ogni caso il 2011 in Giappone non è un anno fortunato: il tifone Roke si sta dirigendo sul paese e stamattina è stata ordinata l'evacuazione di 470.000 persone (!) da Nagoya, a rischio inondazioni.
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