Adesso però la questione si fa seria perché si parla di soldi, fondi da gestire. Pare (sembra, dicono) che la legge di stabilità all'ordine del giorno del consiglio dei ministri di domani preveda per il ministero dell'ambiente nel 2012 uno stanziamento di 440 milioni di Euro. Le spese fisse del ministero secondo alcune fonti sono pari a 320 milioni, secondo altre a 220. Fatte le sottrazioni, i fondi che il governo destina alle politiche ambientali sarebbero pari a 200 o forse solo 100 milioni di Euro. Una miseria, protesta la ministra, minacciando il suo voto contrario domani in CdM e poi in parlamento.
Prestigiacomo (con il premier nella foto scattata oggi alla Camera) lamenta tagli del 90%, richiamando che nel 2008 all'ambiente erano destinati 1.3 miliardi di Euro. Quello che la ministra invisibile dimentica di ricordare è che quello stanziamento era stato deciso dal governo di Romano Prodi, allora in carica. Domani potrà anche votare contro, ma nei tre anni e mezzo precedenti ha sempre votato a favore, avvalorando le ottuse politiche di un governo conservatore e mediocre, incapace di individuare le sorgenti della ripresa economica e le nuove opportunità legate alla green economy e allo sviluppo sostenibile.
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