World Habitat Day è stato creato per rimarcare la necessità di un alloggio sicuro e sano per ogni abitante del pianeta. Il tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici porta in primo piano il concetto di resilienza, la capacità dei centri urbani di sopportare e reagire agli episodi imprevisti come gli eventi metereologici estremi, sempre più frequenti con l'innalzamento delle temperature del pianeta. Nel messaggio diffuso per l'occasione dal segretario Ban Ki-moon ci sono molti spunti che fanno riflettere. Ban ricorda come il 2011 secondo i demografi dovrebbe essere l'anno in cui nasce il settemiliardesimo abitante della terra. "Il futuro di questo bimbo e della sua generazione dipenderà profondamente da come sapremo gestire le crescenti urgenze dell'aumento demografico, dell'urbanizzazione e dei cambiamenti climatici". Il segretario ONU ricorda il problema dell'innalzamento dei mari, legato ai cambiamenti climatici. Oggi 60 milioni di persone vivono nella fascia costiera al di sotto di un metro dal livello del mare, e saranno 130 a fine secolo. "Città come Cairo, New York, Karachi, Calcutta, Belem, New Orleans, Shanghai, Tokyo, Lagos, Miami and Amsterdam rischiano sono a rischio". Aggiungo Venezia.
Ban Ki-moon ricorda anche la necessità che la COP 17 di Durban raggiunga progressi consistenti nella lotta ai cambiamenti climatici e ricorda che le tematiche urbane saranno al centro dell'agenda di Rio+20, la conferenza sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro 2012.
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