Una persona solitamente equilibrata come Ivan Scalfarotto commentando le primarie di Palermo scrive su Twitter "A Palermo ha perso la lotta alla mafia". Ieri l'Idv Leoluca Orlando ha detto "Quello che è successo a Palermo è
grave, si tratta
di primarie inquinate" (Ferrandelli è stato espulso dall'Idv proprio per avere annunciato la sua volontà di candidarsi quando Orlando era il candidato ufficiale del partito, poi ritiratosi per sostenere Borsellino). Con il consueto masochismo buona parte del centrosinistra sta facendo di tutto per uccidere il neonato candidato sindaco di Palermo, neance fosse Rosemary's baby.
Non conosco Fabrizio Ferrandelli e non lo avrei votato, preferivo Faraone. La mia opinione su di lui si basa su quello che leggo. A cominciare dalle molteplici accuse di essere il candidato del presidente regionale e leader MPA Lombardo. E dalle accuse di brogli fatte dagli stessi esponenti del PD, che trovo vergognose. Le primarie sono uno straordinario esercizio di partecipazione e volontariato, necessariamente imperfette e gestite come meglio si può da gente che si fa un mazzo così solo per passione politica. "Mancavano le schede" accusa qualcuno. Quando ho votato per le primarie nella mia città al seggio mancavano le matite, sono andato a prenderle nel mio studio. Ma non ho pensato che le avesse rubate la mafia.
Oggi, dopo il riconteggio elegantemente richiesto da Borsellino (che si è concluso con tre voti in meno per lei) Ferrandelli ha rilasciato dichiarazioni distensive e chiare: "Mi trovo comunque costretto a ribadire che il sostegno di una parte del Pd non fa di me il candidato di Lombardo - scrive Ferrandelli - che dal canto suo ha già fatto la sua scelta, sostenendo Massimo Costa. Ricordo che tutto il Pd al Governo regionale sostiene Lombardo, lo stesso Pd di Lupo che appoggiava la Borsellino, e lo stesso Pd di Faraone, anche lui candidato alle primarie. Mi auguro di non dover tornare più sull'argomento e che queste voci, messe in giro solo per screditare una candidatura forte, cessino definitivamente". Sul Corriere di oggi aveva dichiarato: "Mi hanno infangato per togliermi il voto di opinione ma io ho pubblicamente firmato un accordo che vieta di fare intese con Lombardo". Lo stesso Lombardo, il presunto regista oscuro dell'operazione, continua a ripetere che il suo candidato è Massimo Costa che correrà per il terzo polo.
Oggi Stefano Ciatti scrive: "Fabrizio è un giovane di 32 anni con una profonda esperienza amministrativa, che ha una visione innovativa della politica e della città. Viene dal mondo del Terzo settore, ha lavorato bene nei quartieri al fianco dei più deboli, degli immigrati, di coloro che non hanno lavoro… E’ capace di aggregare attorno ad un progetto migliaia di giovani e adulti, di professionisti, di realtà del mondo del volontariato, dell’impresa.
I Palermitani hanno scelto un’idea e un modello di amministrazione della città davvero nuovi, diversi da quello che le segreterie dei partiti volevano calare dall’alto. Adesso ci aspetta la battaglia più importante, battere il centrodestra. Mi auguro, pertanto, che, archiviata l’amarezza, il centrosinistra sappia essere unito e compatto."
Io la penso esattamente come lui. Come ho già scritto, il dato principale delle primarie di Palermo è che gli accordi di vertice ormai non garantiscono più e le scelte locali sono determinanti. Un candidato calato dall'alto non sfonda. Anche se benedetto da Bersani, Di Pietro e Vendola. Anche se sorella di un martire. E comunque sempre viva le primarie.
Non conosco Fabrizio Ferrandelli e non lo avrei votato, preferivo Faraone. La mia opinione su di lui si basa su quello che leggo. A cominciare dalle molteplici accuse di essere il candidato del presidente regionale e leader MPA Lombardo. E dalle accuse di brogli fatte dagli stessi esponenti del PD, che trovo vergognose. Le primarie sono uno straordinario esercizio di partecipazione e volontariato, necessariamente imperfette e gestite come meglio si può da gente che si fa un mazzo così solo per passione politica. "Mancavano le schede" accusa qualcuno. Quando ho votato per le primarie nella mia città al seggio mancavano le matite, sono andato a prenderle nel mio studio. Ma non ho pensato che le avesse rubate la mafia.
Oggi, dopo il riconteggio elegantemente richiesto da Borsellino (che si è concluso con tre voti in meno per lei) Ferrandelli ha rilasciato dichiarazioni distensive e chiare: "Mi trovo comunque costretto a ribadire che il sostegno di una parte del Pd non fa di me il candidato di Lombardo - scrive Ferrandelli - che dal canto suo ha già fatto la sua scelta, sostenendo Massimo Costa. Ricordo che tutto il Pd al Governo regionale sostiene Lombardo, lo stesso Pd di Lupo che appoggiava la Borsellino, e lo stesso Pd di Faraone, anche lui candidato alle primarie. Mi auguro di non dover tornare più sull'argomento e che queste voci, messe in giro solo per screditare una candidatura forte, cessino definitivamente". Sul Corriere di oggi aveva dichiarato: "Mi hanno infangato per togliermi il voto di opinione ma io ho pubblicamente firmato un accordo che vieta di fare intese con Lombardo". Lo stesso Lombardo, il presunto regista oscuro dell'operazione, continua a ripetere che il suo candidato è Massimo Costa che correrà per il terzo polo.
Oggi Stefano Ciatti scrive: "Fabrizio è un giovane di 32 anni con una profonda esperienza amministrativa, che ha una visione innovativa della politica e della città. Viene dal mondo del Terzo settore, ha lavorato bene nei quartieri al fianco dei più deboli, degli immigrati, di coloro che non hanno lavoro… E’ capace di aggregare attorno ad un progetto migliaia di giovani e adulti, di professionisti, di realtà del mondo del volontariato, dell’impresa.
I Palermitani hanno scelto un’idea e un modello di amministrazione della città davvero nuovi, diversi da quello che le segreterie dei partiti volevano calare dall’alto. Adesso ci aspetta la battaglia più importante, battere il centrodestra. Mi auguro, pertanto, che, archiviata l’amarezza, il centrosinistra sappia essere unito e compatto."
Io la penso esattamente come lui. Come ho già scritto, il dato principale delle primarie di Palermo è che gli accordi di vertice ormai non garantiscono più e le scelte locali sono determinanti. Un candidato calato dall'alto non sfonda. Anche se benedetto da Bersani, Di Pietro e Vendola. Anche se sorella di un martire. E comunque sempre viva le primarie.
Nessun commento:
Posta un commento