La Commissione Energia del Parlamento Europeo ha approvato il 28 febbraio a larga maggioranza (51 favorevoli, 6 contrari, 3 astenuti) il testo finale della Direttiva sulla Efficienza Energetica, la 2011/0172 che tutti chiamano con l'acronimo EED. Ora il testo, che è stato modificato con 17 emedamenti concordati, è pronto per l'aula e sarà votato il 28 marzo. La discussione è stata lunga e complessa sotto la guida del relatore, il lussemburghese Claude Turmes del gruppo dei Verdi.
L'efficienza energetica è uno dei punti chiave del piano Europa 2020, che comprende una riduzione del 20% dei consumi di energia primaria. Questo obiettivo, ad oggi, non prevede impegni vincolanti per i singoli stati membri. Il testo approvato introduce l'obbligo di comunicare alla commissione entro giugno 2013 se si è in grado o meno di raggiungere il target e la definizione di nuovi obiettivi vincolanti 2030 entro il giugno 2014.
La riduzione delle spese per l'energia permetterà all'economia europea di ridurre la dipendenza dai combustibili importati, di liberare risorse finanziarie, di creare nuovi posti di lavoro e aumentare la competitività. Oltre ovviamente a ridurre le emissioni di CO2.
Il testo approvato prevede una riduzione dell'80% dei consumi energetici nel settore dell'edilizia entro il 2050. Attualmente in Europa gli edifici consumano il 40% dell'energia e producono il 36% delle emissioni. Gli edifici pubblici dovranno essere rinnovati ed "efficientati" alla quota di almeno il 2.5% l'anno. Tra le altre misure contenute nel testo c'è l'obbligo per le grandi imprese di sottoporsi ad un audit energetico ogni quattro anni a partire dal 2014. I produttori e i distributori di energia dovranno risparmiare l'1.5% di energia l'anno, incluso il settore dei trasporti.
La Commissione ITRE ha anche approvato in via eccezionale l'avvio immediato delle consultazioni interistituzionali con il Consiglio Europeo, dove la direttiva dovrà tornare per un ultimo passaggio dopo l'approvazione nell'aula del parlamento.Quindi i negoziati con i singoli stati avranno inizio subito, senza attendere il voto in plenaria.
L'efficienza energetica è uno dei punti chiave del piano Europa 2020, che comprende una riduzione del 20% dei consumi di energia primaria. Questo obiettivo, ad oggi, non prevede impegni vincolanti per i singoli stati membri. Il testo approvato introduce l'obbligo di comunicare alla commissione entro giugno 2013 se si è in grado o meno di raggiungere il target e la definizione di nuovi obiettivi vincolanti 2030 entro il giugno 2014.
La riduzione delle spese per l'energia permetterà all'economia europea di ridurre la dipendenza dai combustibili importati, di liberare risorse finanziarie, di creare nuovi posti di lavoro e aumentare la competitività. Oltre ovviamente a ridurre le emissioni di CO2.
Il testo approvato prevede una riduzione dell'80% dei consumi energetici nel settore dell'edilizia entro il 2050. Attualmente in Europa gli edifici consumano il 40% dell'energia e producono il 36% delle emissioni. Gli edifici pubblici dovranno essere rinnovati ed "efficientati" alla quota di almeno il 2.5% l'anno. Tra le altre misure contenute nel testo c'è l'obbligo per le grandi imprese di sottoporsi ad un audit energetico ogni quattro anni a partire dal 2014. I produttori e i distributori di energia dovranno risparmiare l'1.5% di energia l'anno, incluso il settore dei trasporti.
La Commissione ITRE ha anche approvato in via eccezionale l'avvio immediato delle consultazioni interistituzionali con il Consiglio Europeo, dove la direttiva dovrà tornare per un ultimo passaggio dopo l'approvazione nell'aula del parlamento.Quindi i negoziati con i singoli stati avranno inizio subito, senza attendere il voto in plenaria.
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