Tra le condizioni richieste alla Serbia per formalizzare la richiesta di ingresso nell'Unione Europea c'era l'accettazione dell'indipendenza del Kosovo, provincia dell'ex Yugoslavia a maggioranza albanese. Tutto sembrava risolto, tanto che il Consiglio Europeo il 1 marzo ha formalizzato lo status di paese candidato alla Serbia.
Il problema fondamentale consisteva nell'individuare una denominazione per il Kosovo che fosse accettabile per Belgrado. Una sorta di deja vu, visto che la questione si era già posta con un'altra porzione dell'ex Jugoslavia, la Macedonia. In questo caso però l'opposizione era venuta dalla Grecia, che ha imposto per la Macedonia l'acronimo FYROM (Former Yugoslavian Republic Of Macedonia).
Nel caso del Kosovo la soluzione è stata quella della denominazione Kosovo*, dove l'asterisco rimanda a una nota a piè di pagina che recita: "This designation is without prejudice to positions on status, and is in line with UNSC 1244 and the ICJ Opinion on the Kosovo declaration of independence." La trascrivo in inglese perché questo è il testo condiviso in sede diplomatica, che cita una decisione del consiglio di sicurezza ONU.
La soluzione dell'asterico è bizzarra, ma in diplomazia tutto può succedere. Negli ultimi giorni però la situazione è precipitata. In due diverse occasioni l'asterisco ha mostrato i suoi limiti. Ieri a Belgrado una delegazione del Kosovo ha abbandonato per protesta una conferenza per la cooperazione regionale nei Balcani. Qualche giorno fa una delegazione serba aveva fatto lo stesso in un incontro a Sarajevo, Bosnia.
La disputa diplomatica vede i due paesi uniti nell'accusare l'Unione Europea, che avrebbe sottovalutato la questione. "Non useremo una nota a piè di pagina per sempre" ha dichiarato il vice ministro degli esteri del Kosovo Petrit Selimi.
Il problema fondamentale consisteva nell'individuare una denominazione per il Kosovo che fosse accettabile per Belgrado. Una sorta di deja vu, visto che la questione si era già posta con un'altra porzione dell'ex Jugoslavia, la Macedonia. In questo caso però l'opposizione era venuta dalla Grecia, che ha imposto per la Macedonia l'acronimo FYROM (Former Yugoslavian Republic Of Macedonia).
Nel caso del Kosovo la soluzione è stata quella della denominazione Kosovo*, dove l'asterisco rimanda a una nota a piè di pagina che recita: "This designation is without prejudice to positions on status, and is in line with UNSC 1244 and the ICJ Opinion on the Kosovo declaration of independence." La trascrivo in inglese perché questo è il testo condiviso in sede diplomatica, che cita una decisione del consiglio di sicurezza ONU.
La soluzione dell'asterico è bizzarra, ma in diplomazia tutto può succedere. Negli ultimi giorni però la situazione è precipitata. In due diverse occasioni l'asterisco ha mostrato i suoi limiti. Ieri a Belgrado una delegazione del Kosovo ha abbandonato per protesta una conferenza per la cooperazione regionale nei Balcani. Qualche giorno fa una delegazione serba aveva fatto lo stesso in un incontro a Sarajevo, Bosnia.
La disputa diplomatica vede i due paesi uniti nell'accusare l'Unione Europea, che avrebbe sottovalutato la questione. "Non useremo una nota a piè di pagina per sempre" ha dichiarato il vice ministro degli esteri del Kosovo Petrit Selimi.
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