mercoledì 27 marzo 2013

Difficile fare di peggio

Tento un breve riepilogo di una storia di provincia. Nella mia città ad un artista abituato al rapporto con le autorità pubbliche viene in mente l'idea di un monumento dedicato alla violenza sulle donne. Lo propone all'ente Provincia, che cortesemente rifiuta. Anche perché il monumento, una scultura in fusione di bronzo, comporta una discreta spesa. Dopo il no della Provincia ci riprova con il Comune. In questo caso l'assessore sembra essere più disponibile, ma alla fine la giunta comunale rifiuta la proposta. L'artista si rivolge allora alla presidenza del Consiglio Regionale, ma anche in questo caso il parere è negativo. Lo scultore non si arrende e bussa alla porta della Commissione Regionale Pari Opportunità. La commissione è nominata dal Consiglio Regionale e dispone di fondi propri, stanziati nel bilancio regionale. La presiede l'ex assessore comunale che aveva perorato la proposta non approvata in Giunta. La Commissione Pari Opportunità approva l'idea e destina fondi propri per realizzare il monumento, coinvolgendo anche altri soggetti pubblici e privati (anche se non si conoscono le cifre che questi hanno destinato alla statua). Il costo totale sembra sia attorno ai ventimila Euro, questo almeno riporta la stampa locale.
Il monumento viene inaugurato sabato scorso, 23 marzo. Artista e committenti spiegano in questo video motivazioni e soddisfazioni. Alla cerimonia viene letto anche un messaggio inviato dalla neo-presidente della Camera Laura Boldrini, che vive a pochi chilometri dalla statua.
Lo sconcerto tra i presenti è grande. La statua, che si chiama "Violata" ed è alta due metri e venti basamento escluso, rappresenta con minuzioso realismo una donna dagli abiti lacerati che guarda fieramente avanti a sè e stringe nella mano sinistra una borsetta stile Kelly, mentre la mano destra è distesa con le cinque dita aperte. Se il fronte lascia già perplessi, il retro è indimenticabile: i drappeggi coprono tutto il torso e le cosce ma lasciano in bellavista le natiche (sopra).
Inevitabilmente i media e i social network cominciano a interessarsi alla vicenda. Alcuni siti web rilanciano e c'è anche chi scrive una lettera aperta all'autore. Un gruppo di donne crea su facebook l'evento Per la rimozione della statua "Violata" che in un paio di giorni ha quasi 400 partecipanti. Tra i commenti c'è chi scrive che "Violata" è un monumento allo stupro. Qualcuno spinge l'analisi semantica fino al significato del tunnel sullo sfondo, ma tralasciamo. Stamattina escono articoli sulle edizioni locali de Il Resto del Carlino e de Il Messaggero. Anche il TG3 regionale si occupa della questione.
Manca ancora quel piccolo step mediatico perché la notizia arrivi ad assumere una dimensione nazionale. Visto l'andazzo, non sembra ci vorrà molto. Poi a seguire aspettiamoci Le Jene, Il Gabibbo, Sortino, magari persino l'artista invitato nel salotto domenicale della D'Urso. Ah, dimenticavo: ovviamente nel dibattito è già intervenuto anche Sgarbi.


4 commenti:

  1. Ogni volta che la guardo resto basita e non riesco a capacitarmi di come qualcuno possa aver concepito un simile aborto

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  2. la vicenda apre parecchie porte a parecchi approfondimenti...e credo valga la pena andare fino in fondo e non lasciare che il dibattito muoia. Di queste quasi 400 persone che hanno chiesto, ad oggi, la rimozione della statua la maggioranza sono donne e di queste almeno i tre quarti sono donne seriamente ed attivamente impegnate nella battaglia contro la violenza di genere. A noi donne questa discussione tocca corde profonde, che sia, anche nella critica un modo per parlare e far parlare di questa aberrazione...

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  3. robe del genere accadono perchè si comprende poco che le buone amministrazioni del territorio devono effettuare delle strategie in tutti i settori. anche nell'arte e nei messaggi delle politiche sociali. é finito il tempo delle improvvisazioni!tutto va delineato con strategie rivolte al meglio e al merito...è l'unica chiave per evitare scempi di qualsiasi natura!
    Nicola Potenza

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  4. L'Autore mescola con disinvoltura le vicende di una " Violata" e mette in sieme due elementi fortemente contrastanti, corrispondenti a tempi diversi tra cui scorre un abisso. Nessuno può impedire a Violata di camminare con cipiglio altero tra le genti, monda dell'offesa subita; ma occorrono, il più delle volte tempi lunghi. Le vesti stracciate i bei seni e le forti natiche scoperte stanno ad indicare tempi recenti dove occorre a Violata più soccorso,aiuto, comprensione, la certezza che ciò non si possa ripetere.Quale è l'elemento di congiuzione di qusti du tempi? Non può essere la statua attuale. Questa rottura provoca ( a mio avviso) indignazione e sconcerto.

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