Erasmus secondo le consolidate tradizioni europee è un acronimo, anche se un po' avventuroso: EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students. E poi, certo, è anche il nome di Erasmo da Rotterdam, teologo, filosofo e umanista. Partecipano al programma 4.000 istituti di istruzione superiore di 33 paesi, i 28 dell'Unione Europea più Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia. Le destinazioni principali sono Spagna, Francia e Germania. E sono gli stessi tre paesi a mandare all'estero il maggior numero di studenti: 39.545 la Spagna, 33,363 la Germania e 33,269 la Francia. L'Italia è quarta per studenti che vanno all'estero e quinta nell'accoglienza, dopo la Gran Bretagna. Ma Bologna è la terza meta in Europa, con 1.713 studenti, dopo Granada e Madrid. L'80% degli studenti europei sceglie di passare all'estero sei mesi.
Nel periodo 2007-2013 l'Europa ha investito in Erasmus 3.1 miliardi di Euro, gestiti principalmente dalle agenzie nazionali. Gli studenti che partecipano al programma ricevono un assegno mensile medio di 250 Euro. Le tasse scolastiche sono pagate dalle agenzie nazionali. Nella programmazione economica 2014-2020 ad Erasmus saranno destinati 14.5 miliardi di Euro, per allargare ulteriormente il numero di studenti coinvolti.
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