Il New Yorker ha pubblicato ieri un articolo di Elizabeth Colbert intitolato Lost in the Denialosphere, che potremmo provare a tradurre come Perduti nella Negaziosfera.
Colbert racconta la controffensiva negazionista alla pubblicazione del V Rapporto sui Cambiamenti Climatici presentato dall'IPCC a Stoccolma la scorsa settimana. Sio sofferma particolarmente su una organizzazione chiamata Nongovernmental International Panel on Climate Change (NIPCC) che ha presentato un suo rapporto di 1200 pagine strutturato sulla falsariga di quello dell'IPCC ma con conclusioni diametralmente opposte. I negazionisti del NIPCC sono finanziati dal discusso Heartland Institute, che a sua volta è finanziato da fondazioni e imprese, molte delle quali legate al mondo del tabacco, dei farmaci e dei combustibili fossili (sul sito c'è anche una sezione sui diritti dei fumatori).
Lo Heartland Institute si oppone anche a Obamacare, il piano di assistenza sanitaria pubblica fortemente osteggiato dal partito repubblicano, che nel tentativo di bloccarlo ha provocato lo shutdown dei servizi pubblici in USA. Elizabeth Colbert paragona il negazionismo climatico al negazionismo dei conservatori americani, citando l'intervento al Congresso di Liz Bachmann, leader dei Tea Party, quando dice che "bisogna fermare Obamacare prima che letteralmente uccida le donne, uccida i bambini, uccida gli anziani" (video). Che un programma di assistenza sanitaria possa uccidere la gente ovviamente non ha alcun senso. Ma l'ascoltatore distratto resta colpito, estrapola la frase, la memorizza.
Il negazionismo confonde le idee, insinua dubbi, mette in discussione la scienza. E generalmente ha una matrice populista, propinando alla gente quello che vorrebbe sentire. Noi italiani lo sappiamo bene, perché è con il negazionismo che Berlusconi e la destra hanno blandito per venti anni il loro elettorato, dal dire che evadere le tasse in fondo era quasi doveroso al ripetere come la crisi economica non esistesse visto che i ristoranti erano pieni. Per non parlare della nipote di Mubarak.
Colbert racconta la controffensiva negazionista alla pubblicazione del V Rapporto sui Cambiamenti Climatici presentato dall'IPCC a Stoccolma la scorsa settimana. Sio sofferma particolarmente su una organizzazione chiamata Nongovernmental International Panel on Climate Change (NIPCC) che ha presentato un suo rapporto di 1200 pagine strutturato sulla falsariga di quello dell'IPCC ma con conclusioni diametralmente opposte. I negazionisti del NIPCC sono finanziati dal discusso Heartland Institute, che a sua volta è finanziato da fondazioni e imprese, molte delle quali legate al mondo del tabacco, dei farmaci e dei combustibili fossili (sul sito c'è anche una sezione sui diritti dei fumatori).
Lo Heartland Institute si oppone anche a Obamacare, il piano di assistenza sanitaria pubblica fortemente osteggiato dal partito repubblicano, che nel tentativo di bloccarlo ha provocato lo shutdown dei servizi pubblici in USA. Elizabeth Colbert paragona il negazionismo climatico al negazionismo dei conservatori americani, citando l'intervento al Congresso di Liz Bachmann, leader dei Tea Party, quando dice che "bisogna fermare Obamacare prima che letteralmente uccida le donne, uccida i bambini, uccida gli anziani" (video). Che un programma di assistenza sanitaria possa uccidere la gente ovviamente non ha alcun senso. Ma l'ascoltatore distratto resta colpito, estrapola la frase, la memorizza.
Il negazionismo confonde le idee, insinua dubbi, mette in discussione la scienza. E generalmente ha una matrice populista, propinando alla gente quello che vorrebbe sentire. Noi italiani lo sappiamo bene, perché è con il negazionismo che Berlusconi e la destra hanno blandito per venti anni il loro elettorato, dal dire che evadere le tasse in fondo era quasi doveroso al ripetere come la crisi economica non esistesse visto che i ristoranti erano pieni. Per non parlare della nipote di Mubarak.
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