martedì 17 marzo 2015

Il sottile razzismo dell'Economist

Questa settimana l'Economist Nord America dedida ilò suo dossier all'impatto dei latinoamericani nella società USA. E lo fa con una copertina in cui le strisce rosse della bandiera americana sono formate da dei peperoncini. La rappresentazione ha fatto imbestialire le comunità latinoamericane, che hanno accusato il settimanale di razzismo e massimalismo, sottolineando come la complessità della cultura e delle tradizioni dell'America Latina non si possono descrivere con un red hot chili pepper. "Sarebbe come ridurre la cultura americana a un hamburger con le patratine fritte" ha scritto German Lopez su Vox.
Oggi negli Stati Uniti un abitante su sei è di origini latinoamericane e entro il 2050 lo sarà un quarto della popolazione USA. Già oggi nelle scuole USA uno studente su quattro è ispanico. L'età media dei bianchi è 42 anni, dei neri 32 e degli ispanici 28. Ogni anno 900.000 latinos raggiungono l'età del voto e il peso politico della comunità aumenta di conseguenza. Il dossier dell'Economist è come sempre ben fatto, ricco di dati e interessante. Ma quella copertina ha creato un polverone.
PS La copertina in discussione non è quella dell'edizione europea che troviamo in edicola, che invece è questa, dedicata alla produzione industriale cinese.


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