Due giorni fa il Parlamento Europeo ha respinto la proposta di regolamento sugli OGM formulata dalla Commissione. Il voto non lascia spazio a dubbi: 557 contrari e 75 favorevoli. Dopo estenuanti mediazioni iniziate nel 2010 la Commissione di Bruxelles aveva elaborato una proposta pilatesca che demandava ai singolo stati il compito di autorizzare o meno la coltivazione di semi OGM nel proprio territorio. Entro il 3 ottobre gli stati membri dovevano comunicare la loro scelta. 19 su 28 hanno detto NO, ma anche il sì aveva le sue sfumature. Il Belgio autorizzava le colture OGM nelle Fiandre, ma non in Vallonia. La Gran Bretagna le permetteva solo in Inghilterra, escludendo Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Insomma, una grande confusione.
Il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo è Giovanni La Via, viene da Catania ed è stato eletto dal NCD. La Via ha dichiarato che la proposta era inattuabile, visto che non ci sono controlli di confine all'interno dell'Unione Europea. Sul fronte degli stakeholders si registrava un NO trasversale: erano contrari sia gli ambientalisti che i sostenitori degli OGM, naturalmente con motivazioni opposte.
Oggi in Europa è ammessa la coltivazione di un solo OGM, il mais MON 810 GM di Monsanto (l'autorizzazione europea risale al 1998), ma è ammessa l'importazione di 58 prodotti agricoli OGM.
Il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo è Giovanni La Via, viene da Catania ed è stato eletto dal NCD. La Via ha dichiarato che la proposta era inattuabile, visto che non ci sono controlli di confine all'interno dell'Unione Europea. Sul fronte degli stakeholders si registrava un NO trasversale: erano contrari sia gli ambientalisti che i sostenitori degli OGM, naturalmente con motivazioni opposte.
Oggi in Europa è ammessa la coltivazione di un solo OGM, il mais MON 810 GM di Monsanto (l'autorizzazione europea risale al 1998), ma è ammessa l'importazione di 58 prodotti agricoli OGM.
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