Rispetto alle 63 pagine di Torino il documento di Raggi a Roma è più snello: 45 pagine che diventano solo 40 tolti titolo e indice. Il programma di Appendino pullula di concetti ripetuti e di contraddizioni, segno della stesura a più mani senza una adeguata revisione finale. Quello di Raggi è più organico, anche se la trattazione degli argomenti resta disomogenea per dettaglio e lunghezza. Ad esempio sotto il capitolo "Sostenibilità Ambientale", a parte un breve accenno all'intenzione di avviare iniziative per l'educazione ambientale, si parla solo di rifiuti per cinque pagine, un decimo dell'intero documento. I rifiuti sono la specialità dell'assessore Muraro, ma una visione più ampia sui temi della sostenibilità sembrerebbe necessaria.
Come molti hanno notato nella paginetta scarsa dedicata allo sport non si fa menzione della candidatura alle Olimpiadi. In compenso a pagina 38 si parla di "promuovere l'utilizzo di monete complementari", tema già annunciato da Raggi in campagna elettorale. Nel capitolo Sicurezza a pagina 40 si annuncia anche "il contrasto degli effetti degenerativi della somministrazione di alimenti e bevande (c.d. movida)". [sic].
Raggi parla ripetutamente di partecipazione, coinvolgimento, trasparenza. A pagina 5 è scritto: "L'ascolto e la partecipazione saranno una costante dell'azione amministrativa: verrà realizzato un confronto continuo con i cittadini, attraverso anche forme di consultazione che coinvolgeranno adulti, bambine/i, ragazze/i, anziani." Non si capisce perché definire il genere di bambini e ragazzi, ma non di adulti e anziani. Comunque, a parte questo, invece di bambini, ragazzi, adulti e anziani non bastava scrivere "tutti?"
Due settori trattati con dovizia di dettagli sono quello delle politiche sociali (5 pagine, ma non una parola sui diritti civili) e la riorganizzazione amministrativa, con 6 pagine dedicate a Roma Semplice e Smart City. Compare ripetutamente nel testo il tema delle risorse umane, della formazione e dell'aggiornamento del personale. Molto spazio anche alla cultura, particolarmente alla animazione culturale così cara all'assessore Bergamo. Sparito invece il reddito di cittadinanza, spesso agitato dai grillisti in campagna elettorale.
In programma la creazione di una lista di tavoli e task force: si va dal Convention Bureau (pag. 39) alla Task Force sui Fondi Comunitari di pagina 6, destinata però non a cercarli i fondi, ma a verificare che siano spesi bene. Come trovarli evidentemente non è un problema. Previsto anche un "Tavolo per il Decoro", un "Tavolo cittadino per l'inclusione e l'integrazione dei Rom e Sinti" e un Energy Management.
Sulla questione del governo del territorio, dove il neonominato assessore Berdini aveva rilasciato alla stampa dichiarazioni agguerrite, il capitolo dedicato inizia con Il ripristino della legalità ed è descritta l'intenzione di restringere "fino ad annullarli tutti gli strumenti in deroga discrezionali quali le compensazioni urbanistiche e gli accordi di programma in variante". A pag. 36 si parla di "dissennata crescita urbana" e di rigenerazione delle periferie. Si annuncia anche una "verifica del piano urbanistico vigente al fine di realizzare l'obiettivo di una concreta fine dell'espansione urbana". "Concreta fine"?
Sul tema della mobilità c'è una lista di buone intenzioni, ma poche certezze. Aumentare l'offerta di trasporto pubblico, disincentivare quello privato, migliorare la logistica delle merci. Le solite cose, senza tempistica o fondi. Si parla di "zone 30" e persino di "zone 5", dove i mezzi devono transitare a passo d'uomo. Conoscendo Roma, auguri.
Sotto il profilo politico il rischio maggiore per Raggi e il M5S sembra essere la lotta all'evasione, che nel documento compare spesso. Dai mancati incassi delle tasse di soggiorno all'abusivismo commerciale, dalla TARI che si vuole agganciare alle utenze elettriche (Renzi docet) al controllo dei requisiti per l'accesso all'edilizia popolare, dal contrasto alle affissioni abusive alla lotta ai portoghesi nei mezzi pubblici.
Alcuni temi sui quali a Torino il M5S si era dilungato qui sono appena accennati. L'inquinamento elettromagnetico, che aveva spinto Appendino a scrivere di "ridurre il tempo e/o la quantità delle emissioni in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario" è liquidato da Raggi con due righe e solo 21 parole a pagina 22. Di reti comunali WiFi Raggi non parla. Si sbriga rapidamente anche la questione della tutela degli animali, che nel programma di Torino invece era un punto centrale. Infine Raggi, a differenza di Appendino, non intende promuovere la dieta vegana ma si limita a un accenno a "diffusione e promozione di una alimentazione sana e sostenibile".
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