La conferenza delle Nazioni Unite Habitat III di Quito si è conclusa con l'adozione della New Urban Agenda. Come Sostenibilitalia aveva già cercato di spiegare le conferenze di UN-Habitat non sono routine. Si svolgono ogni 20 anni (Vancouver 1976, Istanbul 1996, Quito 2016). L'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di questioni urbane ha adottato un documento ambizioso, una roadmap globale sullo sviluppo urbano, il risultato di un lungo lavoro di preparazione che ha coinvolto migliaia di stakeholders e di organizzazioni, oltre agli stati membri.
Oggi il 54 per cento degli abitanti della terra, pari a 3.7 miliardi di persone, vive in aree urbane e questa percentuale salirà tra il 66 e il 70 per cento entro il 2050. Ovvio che la sfida per la sostenibilità del pianeta si svolga proprio nelle città.
A differenza del Paris Accord sui cambiamenti climatici, la New Urban Agenda non è legally binding, non è vincolante per i governi che l'hanno approvata. E' un documento di indirizzo che andrà concretizzato con azioni dei singoli paesi membri.
La conferenza Habitat III ha anche registrato il record di partecipazione per un evento ONU, con 35.000 presenze.
Oggi il 54 per cento degli abitanti della terra, pari a 3.7 miliardi di persone, vive in aree urbane e questa percentuale salirà tra il 66 e il 70 per cento entro il 2050. Ovvio che la sfida per la sostenibilità del pianeta si svolga proprio nelle città.
A differenza del Paris Accord sui cambiamenti climatici, la New Urban Agenda non è legally binding, non è vincolante per i governi che l'hanno approvata. E' un documento di indirizzo che andrà concretizzato con azioni dei singoli paesi membri.
La conferenza Habitat III ha anche registrato il record di partecipazione per un evento ONU, con 35.000 presenze.
#H3Plenary: The final draft outcome document of the #NewUrbanAgenda has officially beed adopted!!!🌎🎉 pic.twitter.com/Gwb1Papxp0— Habitat III (@Habitat3UN) October 20, 2016
Nessun commento:
Posta un commento