lunedì 12 giugno 2017

L'impossibile analisi politica delle elezioni comunali

Questa è la scheda delle elezioni comunali di Taranto. Ci sono 37 simboli elettorali e le liste civiche sono almeno venticinque, oltre a quelle dei candidati sindaci minori. A La Spezia le liste civiche erano 15, a Lecce 14. Ad Asti 13, a Verona, Padova, Lucca e Pistoia 12. Dodici liste civiche anche a Civitanova Marche (MC), città di 40mila abitanti. Ad Ortona (CH), 23mila abitanti, le liste civiche sono quattordici.
Quale analisi politica del voto si può fare con questi schieramenti? L'unico dato comparabile è quello del M5S, che come sempre balla da solo. Gli altri partiti nazionali escono tutti fortemente depotenziati dalla presenza di una miriade di liste con nomi e simboli stravaganti, più o meno collegabili ad aree politiche definite. Il fenomeno è tutto italiano e la proliferazione delle liste civiche non accenna a diminuire.
Il voto locale si è polverizzato, ha perso anche la dimensione del campanile. Siamo scesi alla scala delle parrocchie o delle bocciofile.

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