Il G7 sull'ambiente di Bologna si è concluso in modo apparentemente indolore, con una dichiarazione approvata all'unanimità (qui il testo ufficiale). Al di là della facciata però una postilla imposta dagli Stati Uniti chiarisce le distanze con l'amministrazione Trump: "Noi, gli Stati Uniti, (...) non aderiamo alle parti del comunicato sul clima e le MDB (banche multilaterali di
sviluppo), in conseguenza del nostro recente annuncio di recedere e
cessare immediatamente l'attuazione dell'Accordo di Parigi e gli
impegni finanziari associati".
La postilla si riferisce al paragrafo 7 del documento, nel quale Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada, Giappone e Unione Europea riaffermano l'impegno per l'attuazione dell'Accordo di Parigi. Nel paragrafo successivo gli stessi paesi ribadiscono che l'accordo è irreversibile e non negoziabile. anche in questo caso non compaiono gli Stati Uniti.
Che i sei paesi abbiano confermato l'unità di intenti sul clima è una buona notizia, anche se scontata. Ma il passo indietro dell'amministrazione Trump è confermato e non riguarda solo le azioni americane per la riduzione delle proprie emissioni, che saranno gestite in autonomia e non nel quadro dell'Accordo di Parigi, ma anche la mancata partecipazione degli USA al fondo destinato ai paesi in via di sviluppo, che secondo l'Accordo di Parigi dovrebbe raggiungere i cento miliardi di dollari entro il 2020.
La postilla si riferisce al paragrafo 7 del documento, nel quale Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada, Giappone e Unione Europea riaffermano l'impegno per l'attuazione dell'Accordo di Parigi. Nel paragrafo successivo gli stessi paesi ribadiscono che l'accordo è irreversibile e non negoziabile. anche in questo caso non compaiono gli Stati Uniti.
Che i sei paesi abbiano confermato l'unità di intenti sul clima è una buona notizia, anche se scontata. Ma il passo indietro dell'amministrazione Trump è confermato e non riguarda solo le azioni americane per la riduzione delle proprie emissioni, che saranno gestite in autonomia e non nel quadro dell'Accordo di Parigi, ma anche la mancata partecipazione degli USA al fondo destinato ai paesi in via di sviluppo, che secondo l'Accordo di Parigi dovrebbe raggiungere i cento miliardi di dollari entro il 2020.
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