mercoledì 17 gennaio 2018

#annullatetutto

Candidati illustri segati senza motivazione, ignari militanti inseriti nelle liste a loro insaputa, votazioni complicate da pesanti difficoltà tecniche (ma non erano gli esperti del web?) e senza verifiche di terzi. Le parlamentarie 2018 del M5S faranno storia. Basta prendere un sacchetto di popcorn e seguire su Twitter l'hashtag #annullatetutto, il divertimento è assicurato.
Al di là dell'ironia, in questo caso davvero troppo facile, il dato politico è chiaro e allarmante. Il Movimento 5 Stelle conferma la sua struttura verticistica, forse meglio dire autoritaria. Altro che movimento: le decisioni sono prese a livello apicale, senza dibattito né confronto. A volte vengono annunciate a posteriori al popolo, altre volte no, come in questo caso per le esclusioni dei candidati.
Il M5S applica alla politica del XXI secolo la concezione leninista del centralismo democratico. Pochi, pochissimi decidono per il bene di tutti. Auguri a chi li voterà.


1 commento:

  1. Ma vi rendete conto, Beppe Grillo, un comico schizzato con al seguito scolaretti senza arte nè parte, cioè niente, che vogliono salvare e cambiare l'Italia.
    Semo messi bè, come si dice dalle nostre parti.

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