Nel primo semestre 2018 la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato i mille GigaWatt (mille miliardi di Watt). Ci sono voluti quarant'anni, ma il 90% degli impianti eolici e fotovoltaici ha meno di dieci anni. La buona notizia è che questa quantità dovrebbe raddoppiare entro i prossimi cinque anni, grazie a una crescita esponenziale degli impianti e al contemporaneo abbassamento dei costi. Ad oggi l'energia eolica è il 54% del totale della produzione rinnovabile, ma entro il 2020 dovrebbe essere superata dal solare, in rapida diffusione.
Secondo gli esperti di Bloomberg l'investimento totale nelle rinnovabili ad oggi è stato di 2300 miliardi di dollari, quasi 2000 miliardi di Euro. Per raggiungere i duemila Gigawatt, raddoppiando la produzione odierna, basteranno 1230 miliardi di $ (1061 miliardi di Euro, poco più della metà di quanto speso finora). Dovrebbe succedere entro il 2023.
Nel 2016 il totale della produzione elettrica mondiale era di 6200 GigaWatt, un sesto dei quali proviene dalle centrali a carbone cinesi. Ma la crescita maggiore delle rinnovabili è proprio in Asia, con il 44% degli impianti eolici e il 58% dei fotovoltaici (un terzo di questi solo in Cina).
In alcuni periodi la produzione diurna di elettricità rinnovabile è già vicina a coprire il fabbisogno totale. Il record italiano è del 21 maggio 2017, con l'87%. Il problema resta la domanda di energia serale e notturna, quando gli impianti fotovoltaici non producono e anche l'eolico è molto meno efficiente.
La scommessa del prossimo decennio sarà quella di immagazzinare l'energia in grandi accumulatori e batterie domestiche. Forse "L'Era delle Batterie" riuscirà a farci uscire dall'Era del Petrolio. Elon Musk nel novembre 2017 ha inaugurato la più grande "batteria" del mondo: un impianto Tesla collegato a una centrale eolica in Sudafrica, in grado di immagazzinare energia per 30.000 abitazioni. La produzione di accumulatori efficienti e sempre meno costosi è la nuova frontiera e sta attirando investimenti sempre più rilevanti. L'azienda leader Microvast ha ricevuto 400 milioni di investimenti nel primo semestre 2017 per sviluppare le sue innovative batterie per mezzi elettrici. La concorrente Farasis ha superato i 700 milioni.
La ricerca sugli accumulatori è ancora concentrata sulle batterie a ioni di litio, perseguendo il miglioramento dell'efficienza e l'abbassamento dei costi. Ma si guarda anche oltre: Ionic Materials produce accumulatori senza cobalto e con polimeri solidi, più sicuri e meno costosi dei tradizionali. Oxis Energy sta sviluppando batterie a litio-zolfo con una efficienza cinque volte superiore a quelle a ioni di litio.
Le batterie salveranno il mondo? Oggi la strada da percorrere è questa: accumulare energia rinnovabile, che produciamo a costi sempre più bassi, per utilizzarla quando ci serve, negli edifici e nei mezzi di trasporto, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili fino alla loro totale eliminazione.
Secondo gli esperti di Bloomberg l'investimento totale nelle rinnovabili ad oggi è stato di 2300 miliardi di dollari, quasi 2000 miliardi di Euro. Per raggiungere i duemila Gigawatt, raddoppiando la produzione odierna, basteranno 1230 miliardi di $ (1061 miliardi di Euro, poco più della metà di quanto speso finora). Dovrebbe succedere entro il 2023.
Nel 2016 il totale della produzione elettrica mondiale era di 6200 GigaWatt, un sesto dei quali proviene dalle centrali a carbone cinesi. Ma la crescita maggiore delle rinnovabili è proprio in Asia, con il 44% degli impianti eolici e il 58% dei fotovoltaici (un terzo di questi solo in Cina).
In alcuni periodi la produzione diurna di elettricità rinnovabile è già vicina a coprire il fabbisogno totale. Il record italiano è del 21 maggio 2017, con l'87%. Il problema resta la domanda di energia serale e notturna, quando gli impianti fotovoltaici non producono e anche l'eolico è molto meno efficiente.
La scommessa del prossimo decennio sarà quella di immagazzinare l'energia in grandi accumulatori e batterie domestiche. Forse "L'Era delle Batterie" riuscirà a farci uscire dall'Era del Petrolio. Elon Musk nel novembre 2017 ha inaugurato la più grande "batteria" del mondo: un impianto Tesla collegato a una centrale eolica in Sudafrica, in grado di immagazzinare energia per 30.000 abitazioni. La produzione di accumulatori efficienti e sempre meno costosi è la nuova frontiera e sta attirando investimenti sempre più rilevanti. L'azienda leader Microvast ha ricevuto 400 milioni di investimenti nel primo semestre 2017 per sviluppare le sue innovative batterie per mezzi elettrici. La concorrente Farasis ha superato i 700 milioni.
La ricerca sugli accumulatori è ancora concentrata sulle batterie a ioni di litio, perseguendo il miglioramento dell'efficienza e l'abbassamento dei costi. Ma si guarda anche oltre: Ionic Materials produce accumulatori senza cobalto e con polimeri solidi, più sicuri e meno costosi dei tradizionali. Oxis Energy sta sviluppando batterie a litio-zolfo con una efficienza cinque volte superiore a quelle a ioni di litio.
Le batterie salveranno il mondo? Oggi la strada da percorrere è questa: accumulare energia rinnovabile, che produciamo a costi sempre più bassi, per utilizzarla quando ci serve, negli edifici e nei mezzi di trasporto, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili fino alla loro totale eliminazione.
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