Il Parlamento Europeo ha approvato oggi la proposta di ridurre le emissioni delle auto del 40 per cento entro il 2030. La decisione di Strasburgo va oltre la scelta della Commissione, che prevedeva una riduzione del trenta per cento. La proposta era stata avanzata dall'eurodeputata socialista maltese Miriam Dalli ed è stata approvata con largo margine: 389 favorevoli, 239 contrari e 41 astenuti. La decisione comprende anche una riduzione del 20% entro il 2025 (la Commissione proponeva il 15%) basata sui livelli del 2021. La risoluzione comprende anche una quota minima di veicoli a basse o zero emissioni del 20% entro il 2025 e del 35% entro il 2030. Previsti anche controlli sui veicoli in strada, mentre oggi le emissioni vengono calcolate sulla base dei consumi dichiarati dalle case automobilistiche.
Il trasporto privato contribuisce al 15% delle emissioni di gas serra in Europa ed è l'unico settore in aumento rispetto ai valori del 1990. I limiti più bassi proposti dalla Commissione erano sostenuti in prima linea dalla Germania, interessata a salvaguardare le proprie industrie automobilistiche. Secondo la Commissione limiti così alti provocherebbero una forte riduzione dell'occupazione, mentre secondo Dalli e la Commissione Ambiente di Strasburgo ci sarebbero al contrario 92.000 posti di lavoro in più.
Sul tema l'Europa è divisa tra i paesi che hanno un'industria dell'auto e quelli che non ne producono. La Danimarca ad esempio ha recentemente votato una legge che prevede la vendita solo di veicoli a emissioni zero entro il 2030. Olanda, Danimarca e Irlanda propongono che le emissioni al 2030 siano ridotte tra il 40 e il 70 per cento, indicando la quota votata oggi a Strasburgo come il "minimo sindacale".
La decisione del Parlamento Europeo sarà la base della negoziazione con il Consiglio Europeo e gli stati membri. La presidenza di turno dell'Austria sembra voglia proporre una mediazione sulla quota del 35 per cento. Il primo confronto sarà la prossima settimana in Lussemburgo, dove è previsto un incontro dei ministri dell'ambiente.
Il trasporto privato contribuisce al 15% delle emissioni di gas serra in Europa ed è l'unico settore in aumento rispetto ai valori del 1990. I limiti più bassi proposti dalla Commissione erano sostenuti in prima linea dalla Germania, interessata a salvaguardare le proprie industrie automobilistiche. Secondo la Commissione limiti così alti provocherebbero una forte riduzione dell'occupazione, mentre secondo Dalli e la Commissione Ambiente di Strasburgo ci sarebbero al contrario 92.000 posti di lavoro in più.
Sul tema l'Europa è divisa tra i paesi che hanno un'industria dell'auto e quelli che non ne producono. La Danimarca ad esempio ha recentemente votato una legge che prevede la vendita solo di veicoli a emissioni zero entro il 2030. Olanda, Danimarca e Irlanda propongono che le emissioni al 2030 siano ridotte tra il 40 e il 70 per cento, indicando la quota votata oggi a Strasburgo come il "minimo sindacale".
La decisione del Parlamento Europeo sarà la base della negoziazione con il Consiglio Europeo e gli stati membri. La presidenza di turno dell'Austria sembra voglia proporre una mediazione sulla quota del 35 per cento. Il primo confronto sarà la prossima settimana in Lussemburgo, dove è previsto un incontro dei ministri dell'ambiente.
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