L'ultima proiezione di seggi elaborata da Europe Elects per il nuovo parlamento europeo non modifica gli equilibri degli ultimi mesi. Si confermano i dati già consolidati: i socialisti perdono quasi un terzo dei parlamentari con l'evaporazione del PS francese, il ridimensionamento del PD in Italia e la scomparsa dei seggi del Labour inglese. I popolari calano del venti per cento, i liberali di ALDE crescono soprattutto grazie a Macron. Aumentano i partiti di sinistra e calano i Verdi, malgrado l'exploit in Germania. A destra EFDD, il gruppo dei M5S, resta stabile perché perderà i seggi britannici di Farage. I conservatori di ECR sono in regresso, sempre fondamentalmente per via della Brexit. ENF, il gruppo di Salvini e Le Pen, è in forte crescita ma resta a livelli simili all'estrema sinistra.
Con l'uscita della Gran Bretagna il nuovo parlamento europeo scenderà da 751 a 705 membri, quindi la maggioranza sarà di 353. Una maggioranza di destra è impossibile, anche nella ipotesi molto improbabile che il PPE e i conservatori accettassero l'alleanza con i sovranisti xenofobi di Le Pen e Salvini. Non basterebbe neppure aggiungere i voti del gruppo dei grillisti, perché il totale sarebbe 339. E comunque i popolari non accetterebbero mai di allearsi con le formazioni populiste come M5S.
Lo scenario più probabile resta un'alleanza tra le forze europeiste di PPE, PSE e ALDE, che supererebbe i 400 voti. Qualcuno lo dica a Salvini.
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