lunedì 27 maggio 2019

Elezioni 2019, il vero vincitore è l'egoismo

Certo, ha stravinto Matteo Salvini, ma perché? Per una campagna elettorale permanente e una ubiquità fisica e virtuale (50 tweet solo nella domenica elettorale di ieri) senza eguali. Ma non solo per questo. Salvini vince perché il suo messaggio è semplice e diretto: io vi tolgo i pensieri, le rotture di scatole, le paure. Io non vi chiedo sacrifici, tantomeno impegni personali o solidarietà per le disgrazie altrui. Io difendo i vostri privilegi, per piccoli che siano.
Gli ideali in politica non esistono più, tantomeno l'anteporre il bene comune al proprio interesse personale. È passata di moda persino l'honestà, che era l'ideale più recente e ha fatto la (breve) fortuna dei 5 stelle. Il partito di Salvini ha amministratori arrestati, membri del governo inquisiti, 49 milioni di Euro spariti nel nulla. Per quell'italiano su tre che ha votato Lega questo non fa alcuna differenza. Per quell'italiano su tre l'importante è che nessuno gli rompa le scatole, dall'immigrato che presidia il supermarket al ministro cattivo che riforma le pensioni, fino all'Europa occhiuta e burocratica. E su questo Salvini garantisce, con un linguaggio semplice e diretto condito da crocifissi e grigliate.
L'elettore italiano del 2019 è fondamentalmente un egoista. Ignora ideali e ideologie e pensa solo ai fatti suoi. In questa chiave va letto anche l'esito apparentemente contrastante delle elezioni comunali, dove i sindaci di sinistra delle grandi città al voto sono stati tutti confermati. A Bari alle Europee il PD ha preso il 17 per cento, ma lo stesso giorno il sindaco Decaro è confermato stravincendo. A Pesaro la Lega alle Europee è primo partito, ma il sindaco uscente PD Ricci non ha problemi. Lo stesso a Bergamo, Firenze e molte altre città. Se un sindaco ha fatto bene l'elettore senza ideali lo vota convintamente, anche contraddicendo il voto appena espresso nell'altra scheda. Anche questa è una scelta di egoismo, di interesse personale.
Appartenenza, ideali e ideologie sono concetti novecenteschi. Per l'elettore contemporaneo l'importante è che nessuno gli rompa le scatole o gli chieda nulla, e magari che chi ha eletto risolva qualche problema. I sindaci riconfermati hanno guadagnato la fiducia sul campo, Salvini deve ancora farlo. Cannibalizzati i 5 stelle, la sua partita vera comincia adesso.

Nessun commento:

Posta un commento