Il Movimento delle Sardine ha diffuso una lettera aperta al presidente del consiglio Giuseppe Conte. Il documento è stato pubblicato sulla pagina ufficiale 6000 Sardine e ripreso da molti organi di stampa. Non sappiamo chi lo abbia scritto e approvato, ma questo fa parte delle contraddizioni della cosiddetta democrazia "dal basso", degli organismi politici non strutturati. A scanso di equivoci, confermo che a me le Sardine sono simpaticissime e sono certo che hanno giocato un ruolo fondamentale nelle recenti elezioni in Emilia Romagna.
Nella lettera il movimento cità tre argomenti prioritari: sud, sicurezza e dignità. Il sud è liquidato così: "Un filo un po’ maltrattato, ma che malgrado tutto conserva la sua dignità e aspetta solo di divenire rete, parte di un coraggioso e fiero intreccio finalizzato alla crescita e alla cura. Il luogo in cui tante giovani menti, e persone nella loro interezza, crescono, si formano, ma poi vanno via."
La sicurezza: "Sicurezza di un lavoro e sul lavoro, sicurezza di assistenza sanitaria, sicurezza di accesso ad un’istruzione di qualità." E infine la "Dignità della Democrazia, ed è quell’arteria vitale che ogni giorno, nella vita di ogni cittadino, collega la libertà al rispetto delle regole, la vita reale a quella virtuale, e che può aiutare a capire la differenza tra la politica con la P maiuscola e i suoi innumerevoli surrogati".
Apprezzo l'estrema sintesi, ma i temi elencati sono presenti nell'agenda politica da sempre. Condivisi da tutti i partiti, o quasi. Manca invece qualunque accenno ai cambiamenti climatici, alla transizione ecologica, all'Agenda ONU 2030. L'ho trovato strano, e deludente. "Avviare la transizione verso un'Europa equa, a impatto climatico zero e digitale" sono le priorità del programma di lavoro 2020 della Commissione Europea (e sì, nella lettera delle Sardine non si parla nemmeno di digitale).
In conclusione, le Sardine si occupano molto degli strumenti politici, ma poco degli obiettivi. Può essere una scelta, oppure una svista. Per me è un errore.
Nella lettera il movimento cità tre argomenti prioritari: sud, sicurezza e dignità. Il sud è liquidato così: "Un filo un po’ maltrattato, ma che malgrado tutto conserva la sua dignità e aspetta solo di divenire rete, parte di un coraggioso e fiero intreccio finalizzato alla crescita e alla cura. Il luogo in cui tante giovani menti, e persone nella loro interezza, crescono, si formano, ma poi vanno via."
La sicurezza: "Sicurezza di un lavoro e sul lavoro, sicurezza di assistenza sanitaria, sicurezza di accesso ad un’istruzione di qualità." E infine la "Dignità della Democrazia, ed è quell’arteria vitale che ogni giorno, nella vita di ogni cittadino, collega la libertà al rispetto delle regole, la vita reale a quella virtuale, e che può aiutare a capire la differenza tra la politica con la P maiuscola e i suoi innumerevoli surrogati".
Apprezzo l'estrema sintesi, ma i temi elencati sono presenti nell'agenda politica da sempre. Condivisi da tutti i partiti, o quasi. Manca invece qualunque accenno ai cambiamenti climatici, alla transizione ecologica, all'Agenda ONU 2030. L'ho trovato strano, e deludente. "Avviare la transizione verso un'Europa equa, a impatto climatico zero e digitale" sono le priorità del programma di lavoro 2020 della Commissione Europea (e sì, nella lettera delle Sardine non si parla nemmeno di digitale).
In conclusione, le Sardine si occupano molto degli strumenti politici, ma poco degli obiettivi. Può essere una scelta, oppure una svista. Per me è un errore.
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