martedì 31 dicembre 2013
Auguri per il Nuovo Anno - 2
Auguri per il 2014 alle api, sterminate dagli insetticidi che ne hanno ridotto drasticamente la popolazione. Lo scorso maggio l'EFSA, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, aveva parzialmente vietato l'uso di tre insetticidi individuati come dannosi per le api: il Clothianidin e l'Imidacloprid prodotti dalla Bayer e il Thiamethoxam della Syngenta. A luglio alla lista era stato aggiunto il Fipronil prodotto dalla BASF. Ma sono ancora molti i prodotti accusati di minacciare le api, fondamentali per l'impollinazione di frutti e ortaggi. La European Beekeeping Coordination (bee-life.eu) giudica insufficienti le misure prese da Bruxelles (qui il documento tradotto in italiano da Slowfood).
Se non bastasse, due settimane fa l'EFSA ha accertato che due insetticidi neonicotinoidi, l’acetamiprid e l’imidacloprid, hanno una neurotossicità pericolosa anche per l'uomo interferendo negativamente su funzioni come l'apprendimento e la memoria.
Ovviamente le multinazionali della chimica che producono i pesticidi hanno fatto ricorso contro le decisioni di Bruxelles e continuano le loro azioni di lobbying sulla Commissione. Le api, poverette, non possono.
Se non bastasse, due settimane fa l'EFSA ha accertato che due insetticidi neonicotinoidi, l’acetamiprid e l’imidacloprid, hanno una neurotossicità pericolosa anche per l'uomo interferendo negativamente su funzioni come l'apprendimento e la memoria.
Ovviamente le multinazionali della chimica che producono i pesticidi hanno fatto ricorso contro le decisioni di Bruxelles e continuano le loro azioni di lobbying sulla Commissione. Le api, poverette, non possono.
Auguri per il Nuovo Anno - 1
Visto che i fuochi di Capodanno è sempre più difficile spararli, consoliamoci con le foto del festival di Edogawa, a Tokyio. Jordi Meow, fotografo francese residente in Giappone, ci ha fatto un album.
lunedì 30 dicembre 2013
Song of the Day
Round here we talk like lions but we sacrifice like lambs. 1993, il debutto di Counting Crows.
Il vino sostenibile? In Tetrapak
Il giorno in cui un sommelier verserà da un cartone in un calice il vino preferito si avvicina. Il dibattito su quale sia il contenitore per vino più sostenibile continua, ma qualche punto fermo si può mettere. Intanto partiamo dallo status quo: la bottiglia di vetro come storico consolidato punto di partenza. E passiamo alle alternative: i contenitori in PET, le lattine, i tetrapack e le "buste in scatola", i cartoni da tre o cinque litri.
Sotto il profilo sanitario le lattine sono in genere rivestite internamente con Bisfenolo A, un inibitore della polimerizzazione ormai accertato come interferente endocrino e certamente dannoso per la salute. Il Bisfenolo A o BPA è presente anche nel PET e nella plastica #7, il tipo indistinto utilizzato per i sacchetti dentro le scatole. I sacchi dentro le scatole, un imballo ideato dalla Scholle ormai mezzo secolo fa, sono estremamente pratici. Non si rompono, si trasportano con facilità, il vino che contengono non si deteriora dopo l'apertura grazie al rubinetto stagno. Ma i sacchi interni sono in plastica #7, il che non significa che TUTTI i sacchi dentro le scatole contengano BPA, ma non è escluso. E comunque nessuno dei produttori di vino in cartone espone nell'imballo la scritta "senza BPA".
Le bottiglie in vetro sono un contenitore perfetto, se non fosse per le difficoltà di spedizione, la fragilità e il costo di produzione. E il peso. Trasportare bottiglie di vetro è davvero insostenibile, pesano quasi quanto quello che contengono. Inoltre c'è il problema dei tappi, con il sughero che gradualmente sta cedendo il passo ai tappi sintetici anche nei vini di rango. Ma nei tappi sintetici spesso ci sono tracce di BPA.
L'alluminio è completamente riciclabile, ma oltre ad essere rivestito con resine al BPA ha processi di produzione molto costosi ed estremamente energivori. Restano i cartoni o tetrapak, contenitori asettici costituiti per il 70% da carta con rivestimento interno in alluminio che però non è a contatto con la bevanda grazie a un ulteriore strato in polietilene. Sono questi i contenitori più sostenibili e di minore impatto per l'ambiente.
Presto potremmo trovarci con un Brunello o un Barolo in tetrapak. Non scandalizziamoci, nè fasciamoci la testa. Piuttosto, compriamo un bel decanter.
Sotto il profilo sanitario le lattine sono in genere rivestite internamente con Bisfenolo A, un inibitore della polimerizzazione ormai accertato come interferente endocrino e certamente dannoso per la salute. Il Bisfenolo A o BPA è presente anche nel PET e nella plastica #7, il tipo indistinto utilizzato per i sacchetti dentro le scatole. I sacchi dentro le scatole, un imballo ideato dalla Scholle ormai mezzo secolo fa, sono estremamente pratici. Non si rompono, si trasportano con facilità, il vino che contengono non si deteriora dopo l'apertura grazie al rubinetto stagno. Ma i sacchi interni sono in plastica #7, il che non significa che TUTTI i sacchi dentro le scatole contengano BPA, ma non è escluso. E comunque nessuno dei produttori di vino in cartone espone nell'imballo la scritta "senza BPA".
Le bottiglie in vetro sono un contenitore perfetto, se non fosse per le difficoltà di spedizione, la fragilità e il costo di produzione. E il peso. Trasportare bottiglie di vetro è davvero insostenibile, pesano quasi quanto quello che contengono. Inoltre c'è il problema dei tappi, con il sughero che gradualmente sta cedendo il passo ai tappi sintetici anche nei vini di rango. Ma nei tappi sintetici spesso ci sono tracce di BPA.
L'alluminio è completamente riciclabile, ma oltre ad essere rivestito con resine al BPA ha processi di produzione molto costosi ed estremamente energivori. Restano i cartoni o tetrapak, contenitori asettici costituiti per il 70% da carta con rivestimento interno in alluminio che però non è a contatto con la bevanda grazie a un ulteriore strato in polietilene. Sono questi i contenitori più sostenibili e di minore impatto per l'ambiente.
Presto potremmo trovarci con un Brunello o un Barolo in tetrapak. Non scandalizziamoci, nè fasciamoci la testa. Piuttosto, compriamo un bel decanter.
domenica 29 dicembre 2013
sabato 28 dicembre 2013
Dodici anni di Michael Bloomberg
A mezzogiorno di mercoledì prossimo 1 gennaio Bill De Blasio prenderà ufficialmente possesso della poltrona di sindaco di New York City. De Blasio giurerà sulle scale del municipio, dove dodici anni fa al suo posto c'era Michael Bloomberg. Bloomberg diventò sindaco a sorpresa. Prima delle elezioni solo un sondaggio su sei lo dava in vantaggio sul rivale democratico Mark Green. Bloomberg si presentava come candidato indipendente, certamente non di sinistra ma inviso anche ai conservatori. Si insediò meno di quattro mesi dopo l'attacco alle torri gemelle, quando New York era ancora scossa e attonita e centinaia di camion continuavano a trasportare le macerie e i resti umani di Ground Zero nella discarica di Staten Island. Bloomberg, pessimo oratore e figura istintivamente poco simpatica, raccoglieva l'eredità di un sindaco carismatico come Rudy Giuliani, un repubblicano energico e popolare, rispettato anche dagli avversari democratici.
Eppure Michael Bloomberg ha governato New York per tre mandati, riuscendo ad imprimere alla città un cambiamento che lascerà il segno per sempre. Rispetto al 2001 New York è più ricca, più sicura, più verde. Ma il solco tra ricchi e poveri è più profondo e i senzatetto sono passato da 31mila a 50mila. La città è sempre più cosmopolita (il 37% della popolazione è nata all'estero, con punte del 49% a Queens). I nuovi immigrati vengono dall'Asia e dall'America Latina, mentre per la prima volta la popolazione nera è in calo, con una sensibile emigrazione verso le città del sud, Atlanta in testa.
Nei dodici anni di amministrazione Bloomberg New York è stata ridisegnata. Sono state costruite 214mila nuove abitazioni e lo skyline è completamente cambiato, con otto dei venti edifici più alti di Manhattan completati nel periodo. La stessa classificazione dei quartieri è stata capovolta. Le nuove zone chic sono le strade una volta pericolose di downtown, come la Bowery e il Meatpacking District. Brooklyn è diventato una vera alternativa alla centralità di Manhattan, con Williamsburg nuovo quartiere di tendenza. La popolazione bianca di Harlem è aumentata del 400%.
Bloomberg ha lottato ferocemente contro il fumo, proibendolo prima nei locali pubblici e poi anche all'aperto nelle piazze, nei parchi e nelle spiaggie. Uno degli ultimi atti della sua amministrazione è stato quello di alzare l'età minima per l'acquisto di tabacco da 18 a 21 anni. Oggi a New York fuma il 14.8% degli adulti contro il 21.5% del 2002, l'8.5% dei ragazzi contro il 17.5% del 2002. La città ha messo in piedi un grande programma di bike-sharing, con seimila biciclette disponibili in 330 postazioni. Sono state pedonalizzate zone come Times Square, costruiti parchi urbani come High Line, piantati ottocentomila alberi.
Sul fronte della sicurezza, cavallo di battaglia del predecessore Giuliani, Bloomberg proprio ieri ha presentato il suo bilancio: 332 omicidi nel 2013, la metà rispetto al 2001 (il record è del 1990 con 2.245). Oggi New York ha 5 omicidi ogni centomila abitanti, contro i 18 di Chicago, i 35 di Baltimora e i 55 di Detroit. Sempre rispetto al 2001 i reati si sono ridotti del 32%. I reati commessi in metropolitana sono scesi da 50 a sette al giorno, l'85% in meno. A fronte di questi numeri c'è la condanna dei metodi usati dalla polizia di New York. La pratica comune del cosiddetto stop and frisk, il fermo e la perquisizione preventiva dei "sospetti", normalmente neri e ispanici, è stata giudicata incostituzionale perché non giustificata da fondati sospetti di attività criminale. Solo nel 2011 i poliziotti di NY hanno effettuato quasi settecentomila controlli di questo tipo.
Michael Bloomberg conclude 12 anni di governo tra luci e ombre, come tutti gli amministratori, ma con una netta prevalenza delle prime. New York è diventata his town, la sua città, come ha scritto il New York Magazine nella copertina del 16 settembre qui sopra. Per dodici anni la città più importante del mondo è stata governata dal suo abitante più ricco. A volte funziona.
venerdì 27 dicembre 2013
Song of the Day
Ci voleva la colonna sonora di America Hustle per rispolverare 10538 Ouverture, singolo d'esordio di Electric Light Orchestra inciso nel 1972. La colonna sonora di America Hustle, che si avvia a diventare uno dei film dell'anno, è stata curata da Susan Jacobs.
La Cina rispedisce in USA il mais OMG
Il 23 dicembre la Cina ha rispedito al mittente altre due navi contenenti sottoprodotti di granoturco geneticamente modificato. Il mittente sono gli Stati Uniti d'America, che con questo ultimo rifiuto dalla metà di novembre in poi si sono visti ritornare oltre seicentomila tonnellate di mais OMG. Una quantita enorme. I cinesi hanno riscontrato nelle partite respinte la presenza di MIR 162, una varietà di mais OMG resistente agli insetti prodotto dalla svizzera Syngenta. Il MIR 162 è stato approvato nel 2010 dalle autorità americane, ma non è consentito in Cina. La Commissione Europea ha dato il via libera al MIR 162 un anno fa, autorizzandone il consumo ma non la coltivazione.
giovedì 26 dicembre 2013
Silent Night, Deadly Night
A Natale siamo tutti più buoni. Beh, quasi tutti. Silent Night, Deadly Night è un film horrror di Charles Sellier del 1984, tradotto in italiano con Natale di Sangue. Un giovane disturbato si trasforma in un Babbo Natale cattivissimo che fa a pezzi la gente con una accetta (guarda il trailer). E nel 2012 è uscito un remake anche peggiore (trailer).
Del protagonista del film è uscito anche il bambolotto, con l'ascia. Buon Natale.
Del protagonista del film è uscito anche il bambolotto, con l'ascia. Buon Natale.
mercoledì 25 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
Ciwadamus
Avevo previsto tutto. Se non l'avevo previsto, allora non è successo davvero. #ciwadamus (foto di @DarioBallini) pic.twitter.com/CTVtzIj2Wl
— Cippo Pivati (@piwati) December 22, 2013
lunedì 23 dicembre 2013
Breaking News: Enrico Letta sceglie il puntale
In merito all'eterno dilemma tra stella o puntale il premier Enrico Letta non ha dubbi e sceglie il puntale. Sembra questo l'elemento saliente della conferenza stampa di oggi del Presidente del Consiglio.
domenica 22 dicembre 2013
Ned Vizzini, 1981 - 2013
Ned Vizzini era nato a Brooklyn e scriveva libri per ragazzi cresciuti, o giovani adulti. Spesso parlava di se stesso, di una depressione che lo perseguitava e cercava di sconfiggere in ogni modo. Come nel suo romanzo più famoso It's Kind of a Funny Story, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2007 con il titolo Mi ammazzo, per il resto tutto OK, che oggi suona davvero macabro. Il libro è la storia di Craig, un 15enne che combatte la depressione con ogni sorta di psicofarmaci, fino al ricovero nel reparto psichiatrico di un ospedale di NewYork, dove incontra una fauna di divertenti stralunati e border line. Dal libro nel 2010 fu tratto anche un film dallo stesso titolo.
Ned Vizzini si è buttato dalla finestra, due giorni fa, a 32 anni. Gli sopravvivono i genitori, la sorella, la moglie Sabra e il figlio Felix. Molto triste. Il Los Angeles Times ha raccolto alcuni tributi a Vizzini di colleghi scrittori
Ned Vizzini si è buttato dalla finestra, due giorni fa, a 32 anni. Gli sopravvivono i genitori, la sorella, la moglie Sabra e il figlio Felix. Molto triste. Il Los Angeles Times ha raccolto alcuni tributi a Vizzini di colleghi scrittori
sabato 21 dicembre 2013
Troppe mucche, troppo metano
Secondo le Nazioni Unite le flatulenze degli animali allevati contribuiscono per il 15% al riscaldamento globale. Il metano esalato dalle pere dei ruminanti è 23 volte più dannoso del CO2 come gas serra. Si è provato a cercare rimedi in vaccini o anche con lo stoccaggio in serbatoi (vedi foto), ma secondo alcuni l'unico rimedio efficace sarebbe quello di tassare la carne, per ridurne il consumo.
Ogni mucca emette da 800 a mille litri di metano al giorno. In paesi come l'Argentina, dove l'allevamento è intensivo, gli animali provocano quasi il 40% delle emissioni totali di gas serra. Oggi sul pianeta ci sono 3.6 miliardi di ruminanti, il doppio di quanti erano 50 anni fa. E il numero è in continua ascesa, per soddisfare la crescente domanda di carne. Un articolo del Guardian analizza la possibilità di una steak tax.
Ogni mucca emette da 800 a mille litri di metano al giorno. In paesi come l'Argentina, dove l'allevamento è intensivo, gli animali provocano quasi il 40% delle emissioni totali di gas serra. Oggi sul pianeta ci sono 3.6 miliardi di ruminanti, il doppio di quanti erano 50 anni fa. E il numero è in continua ascesa, per soddisfare la crescente domanda di carne. Un articolo del Guardian analizza la possibilità di una steak tax.
venerdì 20 dicembre 2013
"La Grande Bellezza" alla conquista dell'America
Anche quest'anno il Village Voice ha pubblicato Film Poll 2013, la graduatoria dei migliori film, stilata attraverso i giudizi di 96 critici cinematografici americani. E tra i primi venti c'è La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, anche se al ventesimo posto.
Il vincitore è ancora una volta Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen, che assieme all'appena uscito American Hustle di David Russell è ai primi posti in quasi tutte le classifiche dell'anno.
Il vincitore è ancora una volta Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen, che assieme all'appena uscito American Hustle di David Russell è ai primi posti in quasi tutte le classifiche dell'anno.
giovedì 19 dicembre 2013
Lucia Zingariello, quando lo scandalo diventa social
Lucia Zingariello (32) è la donna assunta nella segreteria dell'assessore alla cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis (53, foto sotto) che, secondo l'articolo di Giuseppe Caporale pubblicato oggi da Repubblica, avrebbe integrato il suo modesto stipendio da 1200 Euro con un "contratto integrativo" di tremila Euro mensili in cambio di una prestazione sessuale a settimana a favore di De Fanis.
Una volta i cronisti dovevano affannarsi per cercare immagini delle persone. La Zingariello tra l'altro da novembre è agli arresti domiciliari, coinvolta secondo gli inquirenti nello scandalo per il quale l'assessore De Fanis è stato arrestato. Ma siamo negli anni '10 e per trovare qualche foto della povera Lucia basta andare su facebook.
Eventuali reati e responsabilità devono ancora essere accertati, ma nel frattempo la notizia è gia stata ripresa all'estero. Per ora se ne è occupata principalmente la stampa di Australia, Sud Africa e Olanda.
E intanto arrivano le smentite. Domenico Frattura, avvocato di De Fanis, dichiara "Stiamo valutando in queste ore se presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Pescara o querele di parte, perché‚ non è accettabile questa denigrazione e De Fanis mi ha detto che è una cosa completamente infondata. Ma che scherziamo? Messa così non è assolutamente vera". Quel messa così lascia abbastanza perplessi. L'avvocato Frattura aggiunge: "De Fanis, contratto sessuale con la Zingariello? Arrivano le smentite
„Tra De Fanis e la Zingariello è noto che intercorreva un rapporto che andava ben oltre quello meramente lavorativo e il presunto foglio che sarebbe stato ritrovato non è che da ricondurre alla relazione sentimentale tra due persone adulte e consenzienti“
Si tratterebbe di "scherzi amorosi come ce ne possono essere in un rapporto tra amanti, non sappiamo cosa abbia detto la Zingariello ma siamo pronti ad agire nelle sedi opportune" dichiara il legale di De Fanis all'AGI.
Anche Umberto Del Re, legale di Lucia Zingariello, pubblica una decisa smentita. Intanto le foto pubblicate dalla Zingariello su facebook fanno il giro del mondo. Verba volant, facebook manet.
Una volta i cronisti dovevano affannarsi per cercare immagini delle persone. La Zingariello tra l'altro da novembre è agli arresti domiciliari, coinvolta secondo gli inquirenti nello scandalo per il quale l'assessore De Fanis è stato arrestato. Ma siamo negli anni '10 e per trovare qualche foto della povera Lucia basta andare su facebook.
Eventuali reati e responsabilità devono ancora essere accertati, ma nel frattempo la notizia è gia stata ripresa all'estero. Per ora se ne è occupata principalmente la stampa di Australia, Sud Africa e Olanda.
E intanto arrivano le smentite. Domenico Frattura, avvocato di De Fanis, dichiara "Stiamo valutando in queste ore se presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Pescara o querele di parte, perché‚ non è accettabile questa denigrazione e De Fanis mi ha detto che è una cosa completamente infondata. Ma che scherziamo? Messa così non è assolutamente vera". Quel messa così lascia abbastanza perplessi. L'avvocato Frattura aggiunge: "De Fanis, contratto sessuale con la Zingariello? Arrivano le smentite
„Tra De Fanis e la Zingariello è noto che intercorreva un rapporto che andava ben oltre quello meramente lavorativo e il presunto foglio che sarebbe stato ritrovato non è che da ricondurre alla relazione sentimentale tra due persone adulte e consenzienti“
Si tratterebbe di "scherzi amorosi come ce ne possono essere in un rapporto tra amanti, non sappiamo cosa abbia detto la Zingariello ma siamo pronti ad agire nelle sedi opportune" dichiara il legale di De Fanis all'AGI.
Anche Umberto Del Re, legale di Lucia Zingariello, pubblica una decisa smentita. Intanto le foto pubblicate dalla Zingariello su facebook fanno il giro del mondo. Verba volant, facebook manet.
Mirror View
Noelle Hoffmann è una giovane artista e designer con base a Seattle. Ha fondato The Outer Space Exploration Team, un gruppo che discute del futuro delle esplorazioni spaziali. Uno dei suoi ultimi progetti è una serie di foto intitolata Mirror View, il cui soggetto è uno specchio puntato al cielo.
Turf
Si chiama Alonzo Jones, in arte Turf. Si definisce un "ballerino contorsionista". Cacciato di casa dalla madre, ha vissuto due anni per la strada guadagnandosi da vivere con la sua danza, fino a potersi permettere un appartamento. Poi la partecipazione a America's Got Talent e il grande successo. Il video della sua prima apparizione TV ha avuto 23 milioni di contatti. Il filmato qui sopra è un breve riassunto di cosa è capace di fare questo ragazzo.
mercoledì 18 dicembre 2013
Lavoratori con la valigia
Migrants Day, la giornata dell'immigrato, si celebra oggi a ricordo del 18 dicembre 1990, quando l'assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione Internazionale per i Diritti dei Lavoratori Immigrati e dei Membri delle loro Famiglie.
Si stima che nel 2013 le persone che lavorano in un altro paese siano 232 milioni.
Song of the Day
Da qualche giorno mi tormenta Bad Kingdom dal secondo album dei tedeschi Moderat, uscito qualche mese fa. Moderat saranno in concerto a Milano il 22 febbraio 2014 ai Magazzini Generali.
La giornata mondiale della lingua araba
Il 18 dicembre è la giornata mondiale della lingua araba, istituita nel 2010 dall'UNESCO per celebrare il multilinguismo e la diversità culturale. L'arabo è una delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite, assieme a inglese, francese, spagnolo, cinese e russo. La giornata si celebra oggi perché l'assemblea generale delle Nazioni Unite approvò l'introduzione dell'arabo tra le lingue ufficiali il 18 dicembre 1973, esattamente quaranta anni fa.
L'UNESCO calcola che nei paesi arabi 422 milioni di persone parlino la lingua. Considerando i musulmani sparsi per il mondo, che la utilizzano per le loro preghiere, la cifra arriva a circa un miliardo e mezzo.
Ogni lingua ufficiale delle Nazioni Unite ha la sua giornata: Francese (20 marzo), Inglese (23 aprile), Russo (6 giugno), Spagnolo (12 ottobre), Cinese (13 november) e Arabo (18 dicembre).
L'UNESCO calcola che nei paesi arabi 422 milioni di persone parlino la lingua. Considerando i musulmani sparsi per il mondo, che la utilizzano per le loro preghiere, la cifra arriva a circa un miliardo e mezzo.
Ogni lingua ufficiale delle Nazioni Unite ha la sua giornata: Francese (20 marzo), Inglese (23 aprile), Russo (6 giugno), Spagnolo (12 ottobre), Cinese (13 november) e Arabo (18 dicembre).
martedì 17 dicembre 2013
Just twitted
@fabriziobarca è simpatico e vivace, ma per me è uno dei più sopravvalutati degli anni '10, assieme a Marco Mengoni. http://t.co/2QZ8CkVMyr
— Emilio D'Alessio (@EmilioDalessio) December 17, 2013
Just twitted
Perquisita casa #Gattuso. Trovata collezione incunaboli e edizione originale Recherche di Proust. #calcioscommesse http://t.co/zCkassW81a
— Emilio D'Alessio (@EmilioDalessio) December 17, 2013
Linda Ronstadt e la dura legge del rock and roll
Tra i nominati 2014 per la Rock and Roll Hall of Fame c'è anche Linda Ronstadt, qui accanto in una copertina di Rolling Stone del 1978. Gli altri che entreranno con lei sono Nirvana, Kiss, Peter Gabriel, Hall and Oates e Cat Stevens. Gli esclusi che facevano parte della lista dei candidati di quest'anno invece sono Yes, N.W.A, Chic, the Meters, Deep Purple, the Paul Butterfield Blues Band, LL Cool J, the Replacements, Link Wray e gli Zombies. Tra i finalisti di quest'anno Ronstadt era l'unica donna.
Si entra nel Pantheon della Rock and Roll Hall of Fame dopo essere stati designati da un pool di critici, che prendono in considerazione solo gli artisti con almeno 25 anni di carriera alle spalle. Ronstadt avrebbe potuto essere scelta dal 1992 e molti avevano lamentato la "distrazione".
Figlia di un farmer di Tucson, Arizona, Linda Ronstadt (67) è stata la voce più importante della musica West Coast degli anni '70, cresciuta nel cerchio magico della etichetta Asylum di David Geffen assieme ad artisti come Eagles, Jackson Browne, John David Souther. Sentimentalmente volubile, aveva flirtato con molti colleghi e con personaggi di spicco come il regista George Lucas e l'allora governatore della California
Jerry Brown, rieletto in questi anni a capo del Golden State.
Nel corso degli anni '70 tre suoi album raggiunsero il numero 1 delle classifiche, eguagliando il record di Carole King. Secondo stime accreditate ad oggi Ronstadt ha venduto nel mondo almeno 60 milioni di dischi.
Dopo il periodo di grande successo pop Linda ha cantato in un musical a Broadway, The Pirates of Penzance e si è poi cimentata in repertori diversi con album country in trio con Dolly Parton e Emmylou Harris, album di standard jazz e dischi di canzoni della tradizione chicana. Si è ufficialmente ritirata nel 2011 e lo scorso agosto ha annunciato di avere il morbo di Parkinson e di "non riuscire più a cantare nemmeno una nota".
Tre mesi fa ha presentato Simple Dreams, un libro di memorie edito da Simon and Schuster. Nella foto sotto, Linda Ronstadt oggi.
Foto di Genaro Molina / Los Angeles Times
Si entra nel Pantheon della Rock and Roll Hall of Fame dopo essere stati designati da un pool di critici, che prendono in considerazione solo gli artisti con almeno 25 anni di carriera alle spalle. Ronstadt avrebbe potuto essere scelta dal 1992 e molti avevano lamentato la "distrazione".
Figlia di un farmer di Tucson, Arizona, Linda Ronstadt (67) è stata la voce più importante della musica West Coast degli anni '70, cresciuta nel cerchio magico della etichetta Asylum di David Geffen assieme ad artisti come Eagles, Jackson Browne, John David Souther. Sentimentalmente volubile, aveva flirtato con molti colleghi e con personaggi di spicco come il regista George Lucas e l'allora governatore della California
Jerry Brown, rieletto in questi anni a capo del Golden State.
Nel corso degli anni '70 tre suoi album raggiunsero il numero 1 delle classifiche, eguagliando il record di Carole King. Secondo stime accreditate ad oggi Ronstadt ha venduto nel mondo almeno 60 milioni di dischi.
Dopo il periodo di grande successo pop Linda ha cantato in un musical a Broadway, The Pirates of Penzance e si è poi cimentata in repertori diversi con album country in trio con Dolly Parton e Emmylou Harris, album di standard jazz e dischi di canzoni della tradizione chicana. Si è ufficialmente ritirata nel 2011 e lo scorso agosto ha annunciato di avere il morbo di Parkinson e di "non riuscire più a cantare nemmeno una nota".
Tre mesi fa ha presentato Simple Dreams, un libro di memorie edito da Simon and Schuster. Nella foto sotto, Linda Ronstadt oggi.
Foto di Genaro Molina / Los Angeles Times
Il calendario 2014 dell'arte ambientale
Ormai non riuscirete ad averlo per il 1 gennaio, perché si deve acquistare in America e al momento è esaurito. Ma il calendario Environmental Art 2014 dell'editore Amber Lotus merita di essere appeso in ogni casa. Ci sono dodici splendide opere di arte ambientale, come questa Autostrada Biologica del danese Mikael Hansen. Qui si possono vedere tutte le immagini.
Secondo Amazon il mio arriverà il 9 gennaio.
Secondo Amazon il mio arriverà il 9 gennaio.
lunedì 16 dicembre 2013
La Top ten dell'energia globale
Il World Economic Forum ha presentato un rapporto globale sull'energia, realizzato in collaborazione con Accenture. Il Global Energy Architecture Performance Index analizza i dati di ogni nazione sulla base di tre macroindicatori: 1. Lo sviluppo e la crescita economica 2. La sostenibilità ambientale 3. L'accesso all'energia e la sicurezza. Sono tre elementi interconessi e altrettanto importanti nel computo dei dati. Se un paese è in stagnazione o recessione economica avrà una domanda di energia minore, al contrario di chi attraversa una fase di grande sviluppo. Una riduzione dei consumi non è un sintomo di buona gestione se non accompagnata da una strategia di riduzione dei combustibili fossili e di incentivi alle enrgie rinnovavili. Il tutto garantendo l'accesso a tutti alle risorse energetiche e mantenendo rigorosi standard di sicurezza.
non ho letto l'intero rapporto, ma suppongo che a Davos nessuno abbia qualcosa in contrario sull'uso dell'energia nucleare, ecco quindi spiegati alcuni risultati a soprtesa, come il terzo posto della Francia e il quarto della Svizzera. Prime e seconse sono comunque Norvegia e Svezia, al quinto e sesto posto Nuova Zelanda e Colombia, le uniche extraeuropee tra le prime dieci. Poi Lettonia (altra relativa sorpresa), Danimarca, Spagna e Regno Unito.
L'Italia occupa un affatto lusinghiero 46imo posto, dietro a quasi tutta l'Europa e molte altre nazioni. Tra le altre grandi economie del pianeta il Brasile è 21imo, la Russia 27ima, l'India 62ima, la Cina 74ima. Il report non ha ancora avuto risalto nella stampa nazionale, vediamo se qualcuno lo noterà.
non ho letto l'intero rapporto, ma suppongo che a Davos nessuno abbia qualcosa in contrario sull'uso dell'energia nucleare, ecco quindi spiegati alcuni risultati a soprtesa, come il terzo posto della Francia e il quarto della Svizzera. Prime e seconse sono comunque Norvegia e Svezia, al quinto e sesto posto Nuova Zelanda e Colombia, le uniche extraeuropee tra le prime dieci. Poi Lettonia (altra relativa sorpresa), Danimarca, Spagna e Regno Unito.
L'Italia occupa un affatto lusinghiero 46imo posto, dietro a quasi tutta l'Europa e molte altre nazioni. Tra le altre grandi economie del pianeta il Brasile è 21imo, la Russia 27ima, l'India 62ima, la Cina 74ima. Il report non ha ancora avuto risalto nella stampa nazionale, vediamo se qualcuno lo noterà.
domenica 15 dicembre 2013
sabato 14 dicembre 2013
L'alternativa sostenibile ai funghi radianti
Non tutti se ne rendono conto, ma i funghi radianti che riscaldano i fumatori di fronte ai locali pubblici o semplicemente rendono praticabili i tavolini all'aperto anche nelle mezze stagioni sono una micidiale fonte di inquinamento: ognuno di questi bruciatori a gas produce almeno 2.6 Kg di CO2 all'ora, i più vecchi e malfunzionanti molto di più.
In Europa si discute sulla proibizione di questi arnesi da almeno cinque anni. Il riscaldamento all'aperto è ovviamente un processo dispendioso ed energivoro, la maggior parte del calore prodotto se ne va per aria. I patio heater, da noi chiamati funghi, sono tecnologicamente piuttosto primitivi: sulla base c'è una bombola di gas (GPL, butano o propano) mentre in cima allo stelo è alloggiato un grosso bruciatore. Il calore della fiamma è riflesso verso il basso da un disco di metallo, con dispersioni enormi.
Alcune amminstrazioni comunali le hanno messo i funghi al bando. In Francia lo hanno fatto Parigi, Lione, Lille e Perpignan, ma Parigi è dovuta tornare sui suoi passi, dopo aver perso un ricorso al tribunale amministrativo. Parigi è l'esempio più eclatante di utilizzo di questi arnesi: in città ci sono 8600 dehors di bar e ristoranti, quasi tutti riscaldati.
Ora Parigi inizierà a sperimentare una alternativa sostenibile. Si chiama Urban Parasol ed è un'idea dello studio americano Amorphica. La struttura è composta da pannelli solari fotovoltaici e termodinamici, in grado di alimentare un impianto di illuminazione LED e riscaldare l'area sottostante. Oltre che nei locali pubblici Urban Parasol può essere utilizzato alle fermate dei mezzi pubblici e in altri spazi collettivi.
In Europa si discute sulla proibizione di questi arnesi da almeno cinque anni. Il riscaldamento all'aperto è ovviamente un processo dispendioso ed energivoro, la maggior parte del calore prodotto se ne va per aria. I patio heater, da noi chiamati funghi, sono tecnologicamente piuttosto primitivi: sulla base c'è una bombola di gas (GPL, butano o propano) mentre in cima allo stelo è alloggiato un grosso bruciatore. Il calore della fiamma è riflesso verso il basso da un disco di metallo, con dispersioni enormi.
Alcune amminstrazioni comunali le hanno messo i funghi al bando. In Francia lo hanno fatto Parigi, Lione, Lille e Perpignan, ma Parigi è dovuta tornare sui suoi passi, dopo aver perso un ricorso al tribunale amministrativo. Parigi è l'esempio più eclatante di utilizzo di questi arnesi: in città ci sono 8600 dehors di bar e ristoranti, quasi tutti riscaldati.
Ora Parigi inizierà a sperimentare una alternativa sostenibile. Si chiama Urban Parasol ed è un'idea dello studio americano Amorphica. La struttura è composta da pannelli solari fotovoltaici e termodinamici, in grado di alimentare un impianto di illuminazione LED e riscaldare l'area sottostante. Oltre che nei locali pubblici Urban Parasol può essere utilizzato alle fermate dei mezzi pubblici e in altri spazi collettivi.
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