Un battibaleno. Tanto è durato il progetto di unità a sinistra tra Verdi, Comunisti dilibertiani e Rifondazione.
Raccogliendo gli stracci della disfatta elettorale che li ha obbligati al ruolo di extraparlamentari, i tre partiti hanno celebrato congressi straordinari nelle ultime due settimane.
I Verdi hanno fatto quasi finta di niente, con una minoranza critica inchiodata al 15% e il resto dei resti del partito ad eleggere Francescato in continuità con Pecoraro Scanio. I Comunisti di fede dilibertiana hanno confermato senza se e senza ma il loro leader che, tanto per essere innovativo, ha rilanciato il centralismo democratico come cardine della politica del terzo millennio.
In questo weekend i Comunisti rifondatori si sono scannati come alle Termopili in un congresso dove non si facevano prigionieri. Alla fine ha vinto Paolo Ferrero (foto), eletto segretario con 142 voti su 280. Non esattamente un plebiscito, ma abbastanza da permettere al grigio ex operaio FIAT ed ex ministro alla solidarietà sociale di ricacciare a Bari Nichi Vendola e ammutolire i sostenitori del presidente della Puglia, a partire dal mondano Bertinotti e dal glabro Migliore.
Poche ore dopo l'elezione la pagina di Ferrero su Wikipedia era già aggiornata, segno di grande attenzione alla comunicazione. Vendola nel suo intervento di oggi è stato durissimo e ha ribadito che non lascerà il partito, che in ogni caso esce a pezzi dal congresso. Ferrero arrivava a Chianciano con qualche voto in meno di Nichi, li ha recuperati in nottata alleandosi con le mozioni minoritarie.
Il nuovo segretario ha un blog e viene da Democrazia Proletaria, come Giovanni Russo Spena che è uno dei suoi king maker. Ferrero esclude ogni possibilità di accordo con il PD e ribadisce che RC dovrà essere un partito di opposizione dura e pura, almeno a livello di governo nazionale. "Questo non vuol dire assolutamente che si rompono tutte le giunte locali, diciamo solo che queste saranno verificate sulla loro capacita' di incidere sulla vita della gente".
Rifondazione, che secondo i sondaggi oggi vale attorno al 3%, guarda con molta apprensione alle ipotesi di soglia minima prospettate da Berlù per le elezioni europee.
Il consiglio di Sostenibilitalia all'antipatico Ferrero, già suggerito invano a Diliberto e Bertinotto, è quello di mollare il sigaro toscano che è ormai appurato portare ai comunisti una sfiga micidiale.
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