
Secondo il Prof. Mallick ci sono molte buone ragioni per puntare sull'asfalto come produttore di energia, a cominciare dalla sua caratteristica di conservare il calore a lungo anche dopo l'esposizione solare, a differenza dei pannelli tradizionali. Inoltre ci sono milioni di chilometri di strade e parcheggi che possono essere utilizzati, senza necessità di occupare nuove superfici. Le strade vengono normalmente asfaltate ogni 10-12 anni e si potrebbe creare un sistema di accumulatori con lo stesso ciclo di vita. Estrarre calore dall'asfalto permetterebbe poi di abbassarne la temperatura e ridurre l'effetto delle "isole di calore" che si crea negli ambiti urbani proprio a causa dell'irraggiamento termico delle superfici lastricate. Inoltre gli accumulatori, che andrebbero posizionati qualche centimetro sotto la superficie, non avrebbero alcun impatto visivo sul paesaggio.
Il sistema utilizzato è molto semplice ed è basato sullo scambio di calore. In pratica sotto l'asfalto sono collocate delle serpentine il cui liquido scaldandosi può essere utilizzato direttamente come fonte di calore o convertito in elettricità tramite generatori termoelettrici. Il tutto naturalmente ad emissioni zero e con costi estremamente contenuti.
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