Oggi Antonio Cianciullo sul sito di Repubblica racconta le ultime mosse dei senatori del Pdl sul tema dei cambiamenti climatici. Dopo una risibile mozione negazionista presentata lo scorso anno è stato redatto con un nuovo documento presentato dai senatori D'Alì, Possa, Fluttero, Viceconte, Izzo, Sibilia, Nespoli, Vetrella, Carrara, Malan, Monti e Leoni. Il primo firmatario senatore D'Alì, nel momento in cui sembrava profilarsi un avvicendamento al ministero dell'ambiente, era stato indicato come possibile successore dell'invisibile Prestigiacomo.
La mozione (il testo ufficiale è qui) ha dei risvolti di involontaria comicità nella sua approssimazione e nella incompetente leggerezza con cui i senatori della destra italiana affrontano quello che definiscono il "cosiddetto riscaldamento globale", di cui contestano le "tesi catastrofiste".
Tra i passaggi salienti D'Alì & Co. chiedono di "promuovere in sede ONU la revisione degli assetti degli organi preposti alle determinazioni delle strategie ambientali, in particolare l'avvicendamento del Presidente dell'IPCC dott. Pachauri e del commissario De Boer, osservando che: il primo si è manifestatamene rivelato quantomeno fazioso e inaffidabile nella gestione di un ruolo di estrema importanza, tanto da indurre in errore lo stesso segretario generale dell'ONU e comunque i Governi degli Stati membri, mentre il secondo ha dimostrato di non saper gestire la delicata e complessa vicenda delle intese internazionali".
Inoltre, riferendosi a una richiesta avanzata a suo tempo da Berlusconi vorrebbero "dichiarare decaduto, in quanto non più utile, l'Accordo del 20-20-20 e chiederne la sostituzione con un nuovo accordo che meglio risponda al dato scientifico, che riveda gli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 su livelli per l'Italia più equilibrati rispetto a quelli assunti dagli altri Stati membri aderenti ed in linea con quelli assunti autonomamente da Usa, Cina, India, Sud Africa, Brasile e Messico".
Inoltre "ad adoperarsi affinché la politica ambientale dell'Unione europea abbandoni la linea sinora imposta in particolare dagli inglesi, dai tedeschi e dai Commissari europei all'ambiente succedutisi nel tempo, anch'essa basata sui dati rivelatisi inesatti dell'IPCC e che ha condotto ai trattati di Kyoto e del 20-20-20 ed al fallimento della Conferenza COP 15, linea peraltro già ufficialmente censurata dal Senato in sede di esame di specifiche mozioni sul clima e non adeguatamente seguita in occasione di molti incontri internazionali".
Le minuscole e le maiuscole virgolettate spesso sono sbagliate ma sono quelle del testo presente sul sito del Senato.
In conclusione secondo i dodici senatori del PdL:
1. Il premio Nobel Pachauri va licenziato perché "fazioso e innaffidabile".
2. Non è più utile che l'Europa si impegni a ridurre del 20% le emissioni e ad aumentare del 20% la produzione di energia rinnovabile entro il 2020.
3. Germania, Gran Bretagna e i commissari all'ambiente di Bruxelles non hanno capito un bel niente e la linea dell'Europa sul clima va improntata al negazionismo.
Non ci facciamo mancare veramente niente.
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