Quando lo scorso febbraio Yvo de Boer annunciò le sue dimissioni da Segretario Esecutivo dell'UNFCCC molti lessero la sua rinuncia come la presa d'atto dell'insuccesso della COP15 di Copenhagen 2009.
Ieri il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung ha pubblicato una intervista un cui de Boer ritorna alla sua ultima presenza a capo dei negoziati ONU sul clima, lo scorso giugno a Bonn. E la considera una grande occasione persa, un passo indietro che ha influito pesantemente sugli esiti della COP 16 di Cancun. De Boer non si aspetta risultati storici da Cancun ed esorta i delegati a concentrarsi su accordi parziali e tematici piuttosto che tentare di approvare un nuovo trattato globale. Una politica di piccoli passi che produca comunque risultati tangibili altrimenti, se l'esito dovesse essere un insuccesso come Copenhagen, "nessuno ci prenderà più sul serio".
Le posizioni di de Boer sembrano condivise dal suo successore alla guida dell'UNFCCC, Cristiana Figueres. "Dopo Copenhagen le nazioni hanno capito che non c'è un'unica soluzione. Dobbiamo portare il processo avanti passo dopo passo".
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